NEW YORK (Reuters) - Il riemergere dell'avversione al rischio, legata al nuovo test nucleare condotto dalla Corea del Nord, frena l'euro rispetto ai livelli della mattinata, quando la valuta unica ha tentato di riavvicinarsi al massimi di ieri toccati dopo il meeting Bce.
La Corea del Nord ha annunciato stamane di aver condotto il suo quinto test nucleare, suscitando le reazioni di condanna di diversi paesi dell'area e degli Stati Uniti.
Nel primo pomeriggio l'euro/dollaro ha toccato un minimo di seduta a 1,1244; in mattinata il cambio era salito fino 1,1285, in vista del massimo da due settimane di 1,1328 di ieri. Il saldo settimanale vede un apprezzamento della valuta unica di circa un punto percentuale.
Nel meeting di ieri la Bce ha lasciato tutto invariato ma, come confermato anche oggi dal banchiere centrale lettone Rimsevics, Francoforte sta valutando modifiche al programma di Qe, relative sia al suo importo mensile sia alla regola del 'capital key', attraverso la quale vengono ripartiti gli acquisti tra i diversi paesi.
In assenza di dati economici di rilievo dagli Usa, si registrano oggi pomeriggio nuovi commenti di esponenti della Fed. Il numero uno della Fed di Boston Rosengren ha sottolineato in un discorso i rischi che la banca centrale corre nell'attendere ancora troppo tempo prima di alzare i tassi.
Il dollaro guadagna qualche posizione sullo yen, dopo una prima parte della seduta debole. Nel primo pomeriggio il dollaro/yen è salito al massimo intraday di 103,05, pur rimanendo in deprezzamento di circa l'1,3% sull'intera settimana.