di Paola Arosio e Gianluca Semeraro
MILANO (Reuters) - Al termine di un consiglio durato un paio d'ore, il Ceo di UniCredit Federico Ghizzoni ha dato la disponibilità a definire un accordo per la risoluzione del rapporto.
Parte a questo punto il processo per la sua successione, affidato al presidente Giuseppe Vita. L'intento, secondo una fonte vicina alla situazione, è di arrivare a nominare il nuovo Ceo nel consiglio del 9 giugno.
La decisione è arrivata dopo che lo stesso Ghizzoni e il cda hanno constatato che sono maturate le condizioni per un avvicendamento al vertice del gruppo, dice una nota.
Ghizzoni, nominato Ceo a settembre 2010 al posto di Alessandro Profumo, si è impegnato a mantenere le proprie funzioni fino alla nomina del successore e a sostenerlo "adeguatamente" nella opportuna fase di transizione.
L'accordo per la risoluzione del rapporto dovrà essere approvato dagli organi competenti.
Il consiglio di amministrazione, all'unanimità, ha ringraziato Ghizzoni per l'alta qualità del lavoro svolto nell'interesse del gruppo, degli azionisti e dei dipendenti. Ha anche espresso un forte apprezzamento per la grande competenza e la totale dedizione con cui ha guidato la banca in condizioni di mercato estremamente difficili, per la nota.
Ghizzoni ha guidato la banca nella fase più acuta della crisi della zona euro, portando a termine nel 2012 un aumento di capitale da 7,5 miliardi.
Quanto al nome del successore, fra i più accreditati Marco Morelli, che guida Bofa-Merrill (N:BAC) in Italia. Nella rosa anche l'ex capo dell'investment banking di UniCredit, Jean-Pierre Mustier, Andrea Orcel, a capo dell'investment banking di Ubs e Alberto Nagel, Ceo di Mediobanca (MI:MDBI).
Il nuovo capo azienda dovrà varare un piano strategico per la banca, che da inizio anno ha perso circa 40%, piano che potrebbe prevedere anche un sostanzioso aumento di capitale.
Nel frattempo tutti i dossier di finanza straordinaria sono congelati, compresa l'integrazione nell'asset management tra Pioneer e Santander