Di Peter Nurse
Investing.com - Il dollaro sale negli scambi europei di questo mercoledì mattina, grazie al balzo dei rendimenti USA in vista di una grande asta di bond e tra le speranze che l’epidemia di coronavirus stia tornando sotto controllo.
Alle 3:10 ET (07:10 GMT), l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di sei altre valute, sale dello 0,2% a 93,736. Il cambio USD/JPY va su dello 0,3% a 106,78, mentre la coppia EUR/USD scende dello 0,1% a 1,1732.
Il rendimento dei bond a 10 anni USA è salito del massimo in due mesi nella notte, in vista dell’asta da record da 38 miliardi di dollari attesa nel corso della giornata.
Il rialzo del rendimento è stato alimentato sia dai riposizionamenti in vista della grande emissione di questa settimana, sia dalla sensazione che la ripresa USA stia migliorando e cominci a sembrare più solida, spiega l’esperto senior di strategie forex di NAB Rodrigo Catril, in un articolo di Reuters.
Recenti notizie suggeriscono un calo dei ricoveri negli USA per il virus Covid-19, rafforzando la fiducia che la pandemia stia tornando sotto controllo.
Intanto, il cambio GBP/USD scende dello 0,1% a 1,3045, sulla scia dei dati ufficiali da cui è emerso che l’economia britannica si è contratta al tasso record del 20,4% tra aprile e giugno, la contrazione più alta mai registrata finora da un’economia importante.
Ciò significa che l’economia britannica, la sesta più grande del mondo, è entrata in recessione per la prima volta dalla crisi finanziaria, in quanto anche nel trimestre precedente si era registrata una riduzione del prodotto interno lordo.
Detto questo, le perdite della sterlina sono state lievi, dal momento che era stato previsto un brusco rallentamento al culmine delle serrate, e si sono registrati segnali di ripresa nel mese di giugno, con il prodotto interno lordo salito dell’8,7% rispetto a maggio.
“La recessione dovuta alla pandemia di coronavirus ha comportato il calo trimestrale del PIL maggiore di sempre”, ha affermato Jonathan Athow dell’Ufficio Nazionale di Statistica britannico.
“L’economia ha cominciato a riprendersi a giugno … Ciononostante, il PIL di giugno resta ancora un sesto al di sotto del livello di febbraio, prima dell’arrivo del virus”.
Da un punto di vista tecnico, il cambio GBP/USD rischia ulteriori ribassi sul breve termine, anche se all’interno del range più ampio di 1,2950/1,3160, secondo gli esperti di strategia forex di UOB Group.
“Lo slancio ribassista comincia a migliorare e la GBP potrebbe scendere a 1,3005. Per oggi, un calo sostenuto sotto 1,3005 non è previsto (il prossimo supporto è a 1,2950)”.