ISTANBUL/ANKARA (Reuters) - Sprofonda a nuovi minimi storici la lira turca che oggi è arrivata a cedere fino oltre 14% sul dollaro, innescando un generale panico sui mercati del paese, il cui contagio arriva fino ai titoli bancari europei.
Alla base del crollo della divisa turca ci sono le crescenti preoccupazioni per la cattiva gestione dell'economia, l'influenza del presidente Tayyip Erdogan sulla politica monetaria e il peggioramento delle relazioni di Istanbul con gli Stati Uniti, sempre più in disaccordo, insieme agli alleati Nato, rispetto alla traiettoria autoritaria percorsa dal paese.
Il sell-off ha inasprito i timori del mercato per l'esposizione delle banche occidentali nei confronti della Turchia. Sale in particolare l'incertezza sulla reale capacità delle imprese del paese, pesantemente indebitate, di ripagare i loro debiti in euro e dollari dopo anni di credito dall'estero per finanziare il boom edilizio, uno dei punti cardine della politica economica di Erdogan.
Ma proprio il tipico atteggiamento sprezzante di Erdogan -- riproposto anche in un discorso tenuto ieri, con accuse alla "lobby dei tassi di interesse" e alle agenzie di rating occidentali di voler danneggiare l'economia turca -- ha ulteriormente innervosito gli investitori.
"Se loro hanno il dollaro, noi abbiamo il nostro popolo, il nostro Dio" è stata una delle dichiarazioni del presidente.
Il cambio dollaro/lira turca è salito nella prima parte della seduta fin del 14,6% -- l'apprezzamento giornaliero più ampio dal 2001 -- toccando quota 6,4915.
"La ragione di base per cui il cambio è deragliato è che la fiducia nella gestione dell'economia è svanita, sia internamente sia all'estero" commenta Seyfettin Gursel, economista dell'università turca Bahcesehir. "Dal momento che chi prende la decisione finale su ogni politica nel nuovo regime è il presidente, la responsabilità di ridare fiducia è sulle sue spalle".
Alle ore 12,40 il cambio ridiscende dal massimo di giornata a 5,9044, con un incremento del 6,4%.
Alle ore 13 è atteso un nuovo discorso pubblico di Erdogan.