Investing.com - Il dollaro è in calo contro le altre principali valute questo lunedì, ma resta vicino ai massimi degli ultimi 14 anni nelle speranze di un aumento della spesa pubblica sotto l’amministrazione e di un aumento dei tassi di interesse dalla Fed.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,3% a 101,11.
Venerdì l’indice ha chiuso a 101,41, segnando la chiusura più alta dall’aprile 2003.
Il dollaro si è rafforzato dopo le elezioni statunitensi, sostentuo anche dall’impennata del rendimento dei titoli del Tesoro USA nelle speranze che l’aumento della spesa pubblica e i tagli alle tasse promessi da Trump possano sostenere la crescita e l’inflazione.
Una crescita maggiore sosterrebbe l’inflazione, che a sua volta spingerebbe la Federal Reserve ad aumentare i tassi di interesse più velocemente del previsto.
Il biglietto verde è sostenuto anche dalle aspettative di aumento dei tassi in occasione del vertice del 13-14 dicembre.
La Presidente della Fed Janet Yellen scorso giovedì ha dichiarato che un aumento dei tassi “potrebbe rendersi necessario relativamente presto”.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, la probabilità di un aumento dei tassi in occasione del vertice del 13-14 dicembre è al 100%.
Le aspettative di un aumento dei tassi solitamente spingono l’oro, rendendolo più appetibile per gli investitori.
L’euro è salito contro il dollaro, con la coppia EUR/USD su dello 0,38% a 1,0630.
Il dollaro è stabile al massimo di cinque mesi e mezzo contro lo yen questo, con il cambio USD/JPY a 110,92.
Il franco svizzero è in salita, con il cambio USD/CHF in calo dello 0,17% a 1,0085, mentre la sterlina è stabile, con il cambio GBP/USD a 1,2348.
Riguadagna terreno anche il dollaro australiano, con la coppia AUD/USD in salita dello 0,25% a 0,7349, dopo aver toccato il minimo di cinque mesi di 0,7311.