Investing.com - Il dollaro è stabile contro le altre principali valute questo mercoledì, mentre gli investitori continuano ad interrogarsi sulle future politiche di Trump, nei timori per l’atteggiamento protezionista dimostrato dal presidente. L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 100,25.
Ieri l’indice è sceso a 99,88, il minimo dall’8 dicembre, nei timori per la mancanza di chiarezza sulle politiche economiche che intende attuare e l’apprensione per il suo protezionismo che potrebbe pesare sugli utili delle compagnie ed indebolire la crescita.
Il dollaro è in calo contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, con il cambio USD/JPY giù dello 0,25% a 113,52, dopo essere schizzato a 114,00 negli scambi overnight.
In Giappone i dati rilasciati oggi hanno mostrato che le esportazioni sono aumentate per la prima volta in 15 mesi a dicembre, dando una spinta all’economia della nazione.
Il cambio EUR/USD è stabile a 1,0730, dopo aver toccato il massimo di sette settimane di 1,0773 nella seduta precedente.
La sterlina è in calo contro il biglietto verde, con il cambio GBP/USD a 1,2520.
Ieri il cambio è crollato a 1,2417 dopo che la Corte Suprema britannica ha decretato che il Primo Ministro Theresa May avrà bisogno dell’approvazione parlamentare per poter applicare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona che darà il via al processo di uscita dall’Unione Europea.
Tuttavia, il governo non dovrà consultare i parlamenti decentrati di Scozia, Galles e Irlanda del Nord, ed in questo modo si eviterà una possibile minaccia alla Brexit.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con il cambio AUD/USD giù dello 0,71% a 0,7526 ed il cambio NZD/USD in calo dello 0,18% a 0,7236.