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Greggio in salita, attesi esiti del meeting BCE e dati sulle scorte USA

Pubblicato 06.09.2012, 09:38
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Investing.com - I futures del petrolio greggio sono in calo nella mattinata europea di mercoledì, con gli investitori che restano in attesa del vertice di politica monetaria della Banca Centrale Europea.

I traders del petrolio attendono i dati sull’occupazione non agricola, che permetterebbe agli investitori di valutare la forze del mercato del lavoro e la necessità di un ulteriore allentamento dalla Federal Reserve.

Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 96,12 dollari al barile, in salita dello 0,8%.

Stamane i prezzi sono saliti dello 0,95%, al massimo della sessione di 96,25 dollari al barile.

I mercati attendono il vertice di politica monetaria di giovedì, durante il quale ci si attende che il Presidente Mario Draghi annunci i dettagli sull’attesissimo programma di acquisto di bond progettato per stabilizzare i mercati della zona euro.

Bloomberg news ha riportato che la BCE starebbe pianificando di lanciare un piano di acquisto di bond “illimitato, sterilizzato”, senza fissare dei target ai rendimenti. Il paino si concentrerà sui titoli con scadenza fino a 3 anni.

Gli analisti avvisano che il sentimento rimarrà tuttavia vulnerabile, nei timori di una delusione dalla banca centrale.

I traders dell’oro attendono i dati USA che potrebbero influenzare la decisione circa la necessità di un ulteriore allentamento da parte della Federal Reserve, nel corso del meeting del 12 settembre.

Nel corso della giornata gli USA rilasceranno i dati sulle buste paga non agricole, seguite dai dati settimanali sulle richieste di sussidio di disoccupazione. Il paese rilascerà inoltre i dati dell’ISM sull’attività del settore dei servizi.

Si attendono i dati USA sull’occupazione non agricola per questo venerdì, e l’eventualità di un dato debole spingerebbe le aspettative per un ulteriore allentamento.

Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.

Si prevede che il rapporto mostri un calo di 5,3 milioni di barili la scorsa settimana, per via dell’uragano Isaac che ha determinato la chiusura delle piattaforme nel Golfo del Messico.

Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un calo di 7,2 milioni di barili la scorsa settimana, il minimo livello negli ultimi 5 mesi.

Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.

Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a ottobre sono saliti dello 0,45%, a 113,61 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,49 dollari al barile.

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