MILANO (Reuters) - Il primo gas passerà attraverso l'infrastruttura Tap, che porterà il gas azero in Italia via Albania e Grecia, a gennaio 2020, nonostante i lavori nella parte italiana non siano ancora partiti per un contenzioso con la Regione Puglia legato all'espianto di 231 ulivi.
E' quanto ha detto l'AD di Snam (MI:SRG), Marco Alverà.
Parlando a margine dell'Infrastructure day in corso presso Borsa Italiana, Alverà ha detto: "Il country manager di Tap Italia, Michele Mario Elia, ha confermato la data del 2020. Tutto il progetto è confermato su questa data. I lavori sono partiti (in Albania e Grecia, ndr.), c'è la parte offshore e c'è tanto da fare", ha sottolineato.
In Grecia e Albania le ruspe sono già all'opera, mentre sulle sponde pugliesi si aspetta il via libera ai lavori preliminari, ovvero lo spostamento degli ulivi. Il Trans Adriatic Pipeline è la parte terminale del corridoio meridionale del gas che attraverserà sei Paesi (per 3.500 chilometri) dal Mar Caspio al Salento attraverso Scp (South Caucasus Pipeline), Tanap (Trans Anatolian Pipeline) e, appunto, Tap. Sul litorale di San Foca, comune di Melendugno in provincia di Lecce, la prima mossa prevista è proprio quella dello spostamento degli ulivi dall'area in cui arriverà il gasdotto: 231 in una prima fase, ulteriori 1.700 successivamente.
"Si tratta di un progetto da 50 miliardi di dollari, strategico per consentire la diversificazione degli approvvigionamenti in Europa", ha aggiunto l'AD di Snam che ha oggi incontrato investitori pari all'8% del capitale della società che hanno mostrato interesse per il settore delle infrastrutture.
Snam detiene il 20% di Tap. Gli azionisti soci sono: BP, Socar, Fluxys, Enagas e Axpo.
(Giancarlo Navach)