ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha varato oggi un decreto legislativo che consente di trasformare i contratti di solidarietà difensiva in solidarietà espansiva, misura a cui guarda in particolare Telecom, e modifica le condizioni di utilizzo dei cosiddetti voucher.
Lo dice un comunicato della presidenza del consiglio dei ministri.
Il dlgs va ora in Parlamento per il parere delle commissioni competenti per poi tornare a Palazzo Chigi per l'approvazione definitiva.
I contratti di solidarietà difensiva che prevedono una riduzione dell'orario di lavoro per evitare licenziamenti, potranno essere trasformati in contratti di solidarietà espansiva, nei quali la riduzione di orario è pensata per favorire nuove assunzioni, a condizione che il taglio complessivo dell'orario non sia superiore a quello già concordato.
La misura riguarda i contratti di solidarietà in corso da almeno un anno e quelli stipulati prima del 2016, anche se non sono in corso da dodici mesi.
Lo Stato si impegna a pagare, attraverso la cassa integrazione, il 50% della integrazione salariale mentre l'impresa coprirà il restante 50%.
Le aziende "di rilevante interesse strategico per l'economia nazionale" potranno chiedere di continuare ad avere la riduzione dell'ammontare della contribuzione previdenziale ed assistenziale per i lavoratori interessati dalla riduzione dell'orario di lavoro, in misura superiore al 20%.
La solidarietà espansiva era stata esclusa dai decreti attuativi al Jobs act varati lo scorso settembre perché considerata onerosa. Telecom Italia (MI:TLIT) e altre aziende avevano subordinato i propri piani di crescita occupazionale alla elargizione di queste risorse.
La misura di tracciabilità dei voucher (cioè i buoni per le prestazioni di lavoro accessorio da 10 euro, 7,5 euro netti) fa seguito invece ai timori sull'utilizzo improprio dello strumento. Si tratta di un meccanismo anti abusi, attraverso l'obbligatorietà di un invio telematico, per posta elettronica o sms, dei voucher almeno un'ora prima dell'utilizzo.
In caso di violazione degli obblighi, è prevista una sanzione amministrativa da 400 a 2.400 per ogni lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione.
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