Investing.com – I futures del petrolio greggio hanno cancellato le perdite nella giornata di martedì, rimbalzando da un minimo di due giorni tra l’incertezza in vista di una prossima riunione dell'OPEC e un dollaro debole che ha anche prestato supporto.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a luglio a 98,97 dollari al barile alla chiusura degli scambi asiatici, in salita dello 0,12%.
Precedentemente si era scesi dello 0,6% scambiati a 98,35 dollari al barile, il minimo dal 3 giugno.
I mercati attendono la riunione di mercoledì dell'OPEC a Vienna, per sapere se il gruppo deciderà di aumentare il suo output attuale.
Il ministro del petrolio saudita Ali al-Naimi, ha dichiarato in una conferenza di settore a Singapore nel fine settimana che l'OPEC necessita di aumentare la produzione di “almeno un milione di barili al giorno”, aggiungendo di non essere soddisfatto dei prezzi attuali.
Il vice ministro del petrolio iraniano, Ahmed Ghalehbani, ha dichiarato lunedì che il suo paese era “a posto” con gli attuali livelli di output di petrolio, e che la posizione dell'Iran in occasione della riunione OPEC sarà quello di mantenere quote di produzione ai livelli attuali.
Il ministro del petrolio venezuelano Rafael Ramirez ha dichiarato lunedì che il gruppo probabilmente non aumenterà la produzione, facendo eco alle dichiarazioni dei delegati OPEC di Qatar e Algeria durante il fine settimana.
L'Arabia Saudita è il più grande produttore di greggio al mondo ed è il principale esportatore, mentre l'Iran, che detiene il presidente di turno dell'Opec, è il secondo produttore di petrolio tra i membri dell'OPEC.
L'Agenzia internazionale dell'energia ha ribadito il suo appello ai produttori di petrolio per incrementare la disponibilità di fronte alle paure che i prezzi elevati potrebbero danneggiare la ripresa economica globale.
L'AIE ha dichiarato in una relazione di lunedì che c'è una “evidente necessità e urgenza di forniture supplementari su una base più competitiva da mettere a disposizione per le raffinerie per evitare un ulteriore inasprimento del mercato”.
Nel frattempo, l'indice del dollaro è sceso dello 0,38% A 74,13. I contratti futures del petrolio espressi in dollari tendono a salire quando il dollaro scende, in quanto ciò rende il petrolio più economico per gli acquirenti in altre valute.
L’ICE Futures Exchange, ha scambiato i futures Brent con consegna luglio a 114,58 dollari al barile, in salita dello 0,3% sulla controparte statunitense.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a luglio a 98,97 dollari al barile alla chiusura degli scambi asiatici, in salita dello 0,12%.
Precedentemente si era scesi dello 0,6% scambiati a 98,35 dollari al barile, il minimo dal 3 giugno.
I mercati attendono la riunione di mercoledì dell'OPEC a Vienna, per sapere se il gruppo deciderà di aumentare il suo output attuale.
Il ministro del petrolio saudita Ali al-Naimi, ha dichiarato in una conferenza di settore a Singapore nel fine settimana che l'OPEC necessita di aumentare la produzione di “almeno un milione di barili al giorno”, aggiungendo di non essere soddisfatto dei prezzi attuali.
Il vice ministro del petrolio iraniano, Ahmed Ghalehbani, ha dichiarato lunedì che il suo paese era “a posto” con gli attuali livelli di output di petrolio, e che la posizione dell'Iran in occasione della riunione OPEC sarà quello di mantenere quote di produzione ai livelli attuali.
Il ministro del petrolio venezuelano Rafael Ramirez ha dichiarato lunedì che il gruppo probabilmente non aumenterà la produzione, facendo eco alle dichiarazioni dei delegati OPEC di Qatar e Algeria durante il fine settimana.
L'Arabia Saudita è il più grande produttore di greggio al mondo ed è il principale esportatore, mentre l'Iran, che detiene il presidente di turno dell'Opec, è il secondo produttore di petrolio tra i membri dell'OPEC.
L'Agenzia internazionale dell'energia ha ribadito il suo appello ai produttori di petrolio per incrementare la disponibilità di fronte alle paure che i prezzi elevati potrebbero danneggiare la ripresa economica globale.
L'AIE ha dichiarato in una relazione di lunedì che c'è una “evidente necessità e urgenza di forniture supplementari su una base più competitiva da mettere a disposizione per le raffinerie per evitare un ulteriore inasprimento del mercato”.
Nel frattempo, l'indice del dollaro è sceso dello 0,38% A 74,13. I contratti futures del petrolio espressi in dollari tendono a salire quando il dollaro scende, in quanto ciò rende il petrolio più economico per gli acquirenti in altre valute.
L’ICE Futures Exchange, ha scambiato i futures Brent con consegna luglio a 114,58 dollari al barile, in salita dello 0,3% sulla controparte statunitense.