Investing.com - L’euro scende contro il dollaro questo martedì, in seguito ai dati che hanno mostrato un calo della fiducia delle imprese per la prima volta in cinque mesi a marzo, nei timori sulla crisi in Crimea.
Il cambio EUR/USD è stato scambiato a 1,3816, in calo dai massimi di lunedì di 1,3875.
Supporto a 1,3700 e resistenza a 1,3875, massimo di lunedì.
L’euro è sceso dopo i dati che hanno mostrato che l’indice Ifo della fiducia della imprese è sceso a 110,7 a marzo da 111,3 a febbraio. Gli analisti avevano previsto un calo dell’indice a 111,0.
La componente relativa alle aspettative dell’indice ha risentito della crisi in Crimea, ma la componente relativa alla situazione attuale continua a migliorare, al livello più alto dall’aprile 2012.
Gli investitori attendono i dati USA sull’inflazione dei prezzi delle case e sulla fiducia dei consumatori, nonché un report sulle vendite di case nuove questo martedì.
Il dollaro è sceso ieri contro l’euro dopo un report piuttosto deludente sull’attività manifatturiera degli USA, che ha indicato che l’economia USA sta ancora cercando lo slancio in seguito al rallentamento causato da un inverno particolarmente rigido.
Il dollaro si è rafforzato contro le altre principali controparti questa settimana dopo che la Presidente della Federal Reserve Janet Yellen ha indicato che la banca potrebbe iniziale ad alzare i tassi di interesse già da prossimo anno.
La moneta unica è in calo contro lo yen e contro la sterlina, con EUR/JPY in calo dello 0,17% a 141,24 e EUR/GBP in calo dello 0,21% a 0,8370.
Nel Regno Unito i dati ufficiali hanno mostrato che il tasso annuo di inflazione nel Regno Unito è sceso a febbraio al livello più basso dall’ottobre 2009.
L’Ufficio Nazionale di Statistica del Regno Unito ha riportato che il tasso di inflazione al consumo è sceso all’1,7% a febbraio, in linea con le aspettative, dall’1,9% di gennaio.
Nel Regno Unito a gennaio il tasso di inflazione è sceso per la prima volta in quattro anni al di sotto del target della Banca d’Inghilterra del 2%.
I prezzi al consumo sono saliti dello 0,5% a febbraio rispetto al mese precedente, in linea con le aspettative.
Un calo dei costi di trasporto ha pesato sui tassi di inflazione secondo l’ONS, poiché il petrolio e gli altri carburanti hanno subito un calo. Anche gli aumenti contenuti di gas ed elettricità hanno allentato la pressione sui prezzi.