Investing.com - L’euro ha cancellato i recenti guadagni conto il dollaro questo mercoledì dopo i dati più deboli del previsto sull’occupazione USA e sui dati manifatturieri che hanno alimentato i timori sulla crescita globale.
Nella mattinata degli scambi statunitensi il cambio EUR/USD si è staccato da 1,3242, il massimo dal 25 febbraio per attestarsi a 1,3192, in salita dello 0,19%.
Supporto a 1,3159, minimo della seduta e resistenza a 1,3242, massimo della seduta.
L’ISM ha dichiarato che l’indice dei direttori d’acquisto è sceso a 50,7 ad aprile dai 51,3 di marzo, contro le aspettative di un calo a 50,9.
Il report è giunto dopo quello ADP che ha mostrato un aumento di posti di lavoro inferiore al previsto ad aprile.
La società di elaborazione buste paga ADP ha dichiarato in un report che l’occupazione non agricola ha vista una crescita di un destagionalizzato 119.000 posti di lavoro ad aprile, sotto l’aumento previsto di 150.000.
I dati del mese precedente sono stati rivisti al ribasso a 131.000 dal dato precedentemente riportato di 158.000.
Il report ha mostrato che il settore manifatturiero ha perso 10.000 posti di lavoro lo scorso mese.
I recenti dati hanno allentato le aspettative verso una conclusione anticipata del programma di stimolo monetario, in seguito ai recenti verbali che hanno mostrato una divisione all'interno dei policymakers circa la politica monetaria di allentamento.
Gli investitori attendono l'esito del vertice di politica monetaria della Banca Centrale Europea che si terrà questo giovedì, nelle aspettative di un taglio dei tassi d'interesse; inoltre è molto atteso report sull'occupazione non agricola statunitense che sarà rilasciato il prossimo venerdì.
I dati di ieri della zona euro hanno mostrato che il tasso di disoccupazione è salito al record del 12,1% a marzo, mentre l’inflazione è scesa più del previsto ad aprile.
L’euro è stabile contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,03% a 0,8473 ed EUR/JPY giù a 128,23.
Stamane i dati ufficiali che hanno mostrato che l’indice PMI manifatturiero cinese è sceso a 50,6 dal massimo di 11 mesi di 50,9 a marzo, indicando che la ripresa della seconda economia mondiale resta piuttosto fragile.
Nella mattinata degli scambi statunitensi il cambio EUR/USD si è staccato da 1,3242, il massimo dal 25 febbraio per attestarsi a 1,3192, in salita dello 0,19%.
Supporto a 1,3159, minimo della seduta e resistenza a 1,3242, massimo della seduta.
L’ISM ha dichiarato che l’indice dei direttori d’acquisto è sceso a 50,7 ad aprile dai 51,3 di marzo, contro le aspettative di un calo a 50,9.
Il report è giunto dopo quello ADP che ha mostrato un aumento di posti di lavoro inferiore al previsto ad aprile.
La società di elaborazione buste paga ADP ha dichiarato in un report che l’occupazione non agricola ha vista una crescita di un destagionalizzato 119.000 posti di lavoro ad aprile, sotto l’aumento previsto di 150.000.
I dati del mese precedente sono stati rivisti al ribasso a 131.000 dal dato precedentemente riportato di 158.000.
Il report ha mostrato che il settore manifatturiero ha perso 10.000 posti di lavoro lo scorso mese.
I recenti dati hanno allentato le aspettative verso una conclusione anticipata del programma di stimolo monetario, in seguito ai recenti verbali che hanno mostrato una divisione all'interno dei policymakers circa la politica monetaria di allentamento.
Gli investitori attendono l'esito del vertice di politica monetaria della Banca Centrale Europea che si terrà questo giovedì, nelle aspettative di un taglio dei tassi d'interesse; inoltre è molto atteso report sull'occupazione non agricola statunitense che sarà rilasciato il prossimo venerdì.
I dati di ieri della zona euro hanno mostrato che il tasso di disoccupazione è salito al record del 12,1% a marzo, mentre l’inflazione è scesa più del previsto ad aprile.
L’euro è stabile contro la sterlina e contro lo yen, con EUR/GBP in calo dello 0,03% a 0,8473 ed EUR/JPY giù a 128,23.
Stamane i dati ufficiali che hanno mostrato che l’indice PMI manifatturiero cinese è sceso a 50,6 dal massimo di 11 mesi di 50,9 a marzo, indicando che la ripresa della seconda economia mondiale resta piuttosto fragile.