Investing.com – L’euro è al massimo di 14 mesi contro il dollaro statunitense questo venerdì, dopo i recenti segni di progressi che continuano a supportare la domanda per la moneta unica, mentre gli investitori attendono i dati USA nel corso della giornata.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,3640, il massimo della seduta dal 15 novembre 2011; successivamente il cambio si è attestato a 1,3623, in salita dello 0,34%.
Supporto a 1,3574, minimo della seduta e resistenza a 1,3788, massimo del 14 novembre 2011.
L’euro è rimasto supportato dopo un report di giovedì che ha dichiarato che il numero dei disoccupati in Germania è sceso di un destagionalizzato 16.000, contro le aspettative di un aumento di 8.000, portando il tasso di disoccupazione al 6,8% dal 6,9% di dicembre.
I dati positivi hanno alimentato le speculazioni che la situazione nella zona euro si stia stabilizzando.
Intanto, gli investitori attendono i dati sull’occupazione non agricola, dopo i dati ADP di mercoledì che hanno mostrato che il l’occupazione nel settore privato ha segnato 192.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, sopra le aspettative di un aumento a 165.000.
L’euro è salito contro la sterlina e contro lo yen,
con EUR/GBP in salita dello 0,30% a 0,8587, ed con EUR/JPY in salita dello 0,88% a 125,62.
Lo yen è rimasto in calo nelle aspettative che il Primo Ministro Shinzo Abe manterrà alta la pressione sulla Banca del Giappone affinché implementi delle misure di allentamento per combattere la deflazione.
Stamane i datti ufficiali hanno mostrato che le spese dei privati in Giappone sono scese dello 0,7%, più del previsto calo dello 0,2%, dopo un aumento dello 0,2% nel mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione in Giappone è salito del 4,2% a dicembre, dal 4,1%. Gli analisti avevano previsto che il tasso di disoccupazione sarebbe rimasto invariato.
Nel corso della giornata, la zona euro rilascerà i dati preliminari sull’inflazione al consumo sul blocco della moneta unica, nonché i dati ufficiali sul tasso di disoccupazione.
Gli Stati Uniti rilasceranno gli attesi dati del governo sull’occupazione non agricola e sul tasso di disoccupazione, mentre Institute of Supply Management rilascerà i dati sull’attività manifatturiera. Inoltre, l’Università del Michigan produrrà i dati sul pentimento dei consumatori.
Alla chiusura degli scambi asiatici il cambio EUR/USD ha toccato 1,3640, il massimo della seduta dal 15 novembre 2011; successivamente il cambio si è attestato a 1,3623, in salita dello 0,34%.
Supporto a 1,3574, minimo della seduta e resistenza a 1,3788, massimo del 14 novembre 2011.
L’euro è rimasto supportato dopo un report di giovedì che ha dichiarato che il numero dei disoccupati in Germania è sceso di un destagionalizzato 16.000, contro le aspettative di un aumento di 8.000, portando il tasso di disoccupazione al 6,8% dal 6,9% di dicembre.
I dati positivi hanno alimentato le speculazioni che la situazione nella zona euro si stia stabilizzando.
Intanto, gli investitori attendono i dati sull’occupazione non agricola, dopo i dati ADP di mercoledì che hanno mostrato che il l’occupazione nel settore privato ha segnato 192.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, sopra le aspettative di un aumento a 165.000.
L’euro è salito contro la sterlina e contro lo yen,
con EUR/GBP in salita dello 0,30% a 0,8587, ed con EUR/JPY in salita dello 0,88% a 125,62.
Lo yen è rimasto in calo nelle aspettative che il Primo Ministro Shinzo Abe manterrà alta la pressione sulla Banca del Giappone affinché implementi delle misure di allentamento per combattere la deflazione.
Stamane i datti ufficiali hanno mostrato che le spese dei privati in Giappone sono scese dello 0,7%, più del previsto calo dello 0,2%, dopo un aumento dello 0,2% nel mese precedente.
Un secondo report ha mostrato che il tasso di disoccupazione in Giappone è salito del 4,2% a dicembre, dal 4,1%. Gli analisti avevano previsto che il tasso di disoccupazione sarebbe rimasto invariato.
Nel corso della giornata, la zona euro rilascerà i dati preliminari sull’inflazione al consumo sul blocco della moneta unica, nonché i dati ufficiali sul tasso di disoccupazione.
Gli Stati Uniti rilasceranno gli attesi dati del governo sull’occupazione non agricola e sul tasso di disoccupazione, mentre Institute of Supply Management rilascerà i dati sull’attività manifatturiera. Inoltre, l’Università del Michigan produrrà i dati sul pentimento dei consumatori.