I segnali di miglioramento del contesto economico internazionale intravisti durante il
secondo trimestre sono stati confermati, seppure moderatamente, dalle dinamiche dei
mesi estivi del 2010. Anche se permangono le incertezze e la visibilità risulta ancora
limitata, gli indicatori di una crescente fiducia in scenari maggiormente positivi e non
lontani cicli di crescita, si sono rafforzati.
Il settore delle costruzioni è tutt'ora penalizzato dall'onda lunga della crisi economica internazionale: gli investimenti pubblici in infrastrutture, previsti dai piani di stimolo dei governi centrali, principalmente negli Stati Uniti, hanno iniziato a produrre alcuni effetti visibili, la domanda legata all'edilizia non residenziale soffre per le riduzioni degli investimenti messe in atto dal settore privato, il residenziale non mostra ancora segnali evidenti di ripresa.
Il fatturato consolidato è diminuito del 3,7%, da 2.075,8 a 1.999,5 milioni ed il margine operativo lordo è stato di 326,4 milioni (-99,9 milioni ovvero -23,4%); al netto delle voci non ricorrenti la riduzione a tutto settembre del margine operativo lordo sarebbe stata di 68,2 milioni (-17,3%).
La redditività caratteristica ricorrente è passata così dal 19,0% al 16,3%. Le variazioni dei tassi di cambio hanno avuto un impatto positivo di 57,0 milioni sul fatturato e 15,3 milioni sul margine operativo lordo, grazie al rafforzamento del dollaro e delle monete dei Paesi emergenti. Gli effetti delle variazioni nel perimetro di consolidamento hanno contribuito in modo lievemente positivo sulle due grandezze, per 19,9 e 1,1 milioni rispettivamente.
A perimetro e cambi costanti, la contrazione del fatturato sarebbe stata del 7,4%, mentre il margine operativo lordo sarebbe diminuito del 27,3%. Dopo ammortamenti e svalutazioni per 171,6 milioni (165,5 milioni nei primi nove mesi del 2009) il risultato operativo è stato pari a 154,8 milioni (260,9 milioni nel 2009). Gli oneri finanziari netti sono diminuiti da 77,7 a 72,1 milioni, principalmente grazie all'apporto favorevole delle differenze cambio e della valutazione strumenti derivati; stabile il contributo delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (-0,7%).
Il risultato prima delle imposte si è dunque attestato a 87,7 milioni contro i 193,3 milioni del settembre 2009 (- 54,6%). Le imposte sul reddito hanno beneficiato di un rilascio pari a 22,4 milioni dai fondi per potenziali controversie fiscali all'estero. Il conto economico ha chiuso con un utile del periodo in calo del 43,7% a 80,2 milioni di euro (erano 142,6 milioni nel 2009), di cui 59,6 milioni attribuibili agli azionisti della società (117,3 milioni nel 2009).
Il patrimonio netto a fine settembre 2010, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, ammonta a 2.876,3 milioni, contro i 2.712,4 milioni del 31 dicembre 2009; ne deriva un rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto pari a 0,45 (era 0,45 anche a fine 2009).
Il settore delle costruzioni è tutt'ora penalizzato dall'onda lunga della crisi economica internazionale: gli investimenti pubblici in infrastrutture, previsti dai piani di stimolo dei governi centrali, principalmente negli Stati Uniti, hanno iniziato a produrre alcuni effetti visibili, la domanda legata all'edilizia non residenziale soffre per le riduzioni degli investimenti messe in atto dal settore privato, il residenziale non mostra ancora segnali evidenti di ripresa.
Il fatturato consolidato è diminuito del 3,7%, da 2.075,8 a 1.999,5 milioni ed il margine operativo lordo è stato di 326,4 milioni (-99,9 milioni ovvero -23,4%); al netto delle voci non ricorrenti la riduzione a tutto settembre del margine operativo lordo sarebbe stata di 68,2 milioni (-17,3%).
La redditività caratteristica ricorrente è passata così dal 19,0% al 16,3%. Le variazioni dei tassi di cambio hanno avuto un impatto positivo di 57,0 milioni sul fatturato e 15,3 milioni sul margine operativo lordo, grazie al rafforzamento del dollaro e delle monete dei Paesi emergenti. Gli effetti delle variazioni nel perimetro di consolidamento hanno contribuito in modo lievemente positivo sulle due grandezze, per 19,9 e 1,1 milioni rispettivamente.
A perimetro e cambi costanti, la contrazione del fatturato sarebbe stata del 7,4%, mentre il margine operativo lordo sarebbe diminuito del 27,3%. Dopo ammortamenti e svalutazioni per 171,6 milioni (165,5 milioni nei primi nove mesi del 2009) il risultato operativo è stato pari a 154,8 milioni (260,9 milioni nel 2009). Gli oneri finanziari netti sono diminuiti da 77,7 a 72,1 milioni, principalmente grazie all'apporto favorevole delle differenze cambio e della valutazione strumenti derivati; stabile il contributo delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (-0,7%).
Il risultato prima delle imposte si è dunque attestato a 87,7 milioni contro i 193,3 milioni del settembre 2009 (- 54,6%). Le imposte sul reddito hanno beneficiato di un rilascio pari a 22,4 milioni dai fondi per potenziali controversie fiscali all'estero. Il conto economico ha chiuso con un utile del periodo in calo del 43,7% a 80,2 milioni di euro (erano 142,6 milioni nel 2009), di cui 59,6 milioni attribuibili agli azionisti della società (117,3 milioni nel 2009).
Il patrimonio netto a fine settembre 2010, inclusa la quota spettante agli azionisti terzi, ammonta a 2.876,3 milioni, contro i 2.712,4 milioni del 31 dicembre 2009; ne deriva un rapporto indebitamento finanziario/patrimonio netto pari a 0,45 (era 0,45 anche a fine 2009).