ROMA (Reuters) - Il taglio degli investimenti annunciato ieri da Volkswagen, dopo lo scandalo emissioni delle vetture diesel emerso il mese scorso, non riguarderà l'Italia, Paese nel quale il piano è confermato.
Lo ha detto l'AD di Volkswagen Italia, Massimo Nordio, in una audizione parlamentare.
"Oggi è stata inviata una lettera da parte dell'AD di Audi AG, azionista degli asset del mercato italiano, [Rupert] Stadler al presidente del Consiglio [Matteo] Renzi, al ministro dell'Economia e al ministro delle Attività produttive nella quale si conferma che il piano di investimenti in Italia è confermato totalmente", ha detto il manager.
"A fronte di notizie che potete aver visto ieri di annunci relativi a ridimensionamenti di investimenti a seguito di questa situazione, dico che questo non toccherà il piano di investimenti previsto per l'Italia", ha aggiunto Nordio.
E' di ieri la notizia che Volkswagen taglierà gli investimenti sulla divisione delle auto grandi di 1 miliardo di euro l'anno e darà un'accelerazione al programma di taglio dei costi per coprire gli oneri legati allo scandalo emissioni.
Nordio si è scusato con i clienti ma ha detto che non devono avere alcun dubbio "circa il fatto che il problema non ha impatto su sicurezza e circolazione in strada delle loro auto".
L'azienda automobilistica ha comunicato a inizio ottobre che sono oltre 648.000 le auto in Italia che montano il software irregolare e saranno oggetto di intervento della casa tedesca.
Tali veicoli, ha annunciato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, saranno richiamati per essere rimessi a norma.
Nordio ha annunciato che il numero di veicoli euro5 attualmente sospesi "fino a che non verrà fatta chiarezza, è di circa 1.300".
Secondo l'AD, l'andamento dei contratti di vendita di ottobre non fa registrare "cali preoccupanti" anche se naturalmente il marchio Volkswagen è quello più colpito ma "nei prossimi mesi metteremo in campo le contromisure necessarie per proteggere il fatturato della nostra azienda".
Lo scandalo, qualora ci fosse una stretta da parte delle banche per i concessionari, "potrebbe comunque portare ad un calo di fatturato che mette sotto pressione i conti aziendali".
Il giornale tedesco Spiegel, citando indagini interne ed esterne, scrive oggi che almeno 30 manager sono coinvolti nello scandalo Volkswagen.
(Francesca Piscioneri, Agnieska Flak)