BRUXELLES (Reuters) - I parlamentari europei hanno adottato oggi una bozza di riforma del mercato del carbonio che punta a bilanciare la richiesta di una riduzione più forte delle emissioni a effetto serra e a minimizzare il rischio che aziende europee si spostino fuori dall'Unione per evitare una legislazione ambientale più rigida.
La proposta include un'accelerazione dell'eliminazione progressiva dei permessi di emissione di gas a effetto serra nell'ambito dell'Ets, il sistema principe della Ue per il taglio delle emissioni del 40% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030.
L'Europarlamento ha adottato una riduzione annua del 2,4% dal 2021 per raggiungere l'obiettivo Ue di taglio del 43% (rispetto al 2005) delle emissioni a effetto serra prodotte da industrie e centrali elettriche.
La Commissione Ue, che intende riformare il mercato (dominato da un eccesso di crediti di carbonio a seguito della crisi economica che ha fatto scendere i prezzi) aveva chiesto di ridurre le emissioni di questo tipo del 2,2% l'anno.
La bozza approvata oggi andrà al voto in aula all'inizio del 2017, dopodiché Commissione, Consiglio europeo ed Europarlamento cominceranno il negoziato per giungere al testo finale.
La proposta degli europarlamentari punta anche a cancellare entro i primi quattro anni di entrata in vigore 800 milioni di indennità per il carbonio concesse dal Market Stability Reserve (Msr).
Per proteggere l'industria più energivora, la proposta prevede anche esenzioni specifiche per il settore siderurgico e per quello dei fertilizzanti, così come l'aumento del fondo per le tecnologie pulite della Ue e un fondo specifico per compensare i costi indiretti come l'aumento delle tariffe dell'energia.
(Alissa de Carbonnel)