Investing.com - Il dollaro mantiene i guadagni contro le altre principali valute questo giovedì, con gli investitori in attesa dei report economici USA nel corso della giornata e dei dati sull’occupazione di domani.
Il cambio EUR/USD va giù dello 0,13% a 1,1230.
Il biglietto verde guadagna terreno questo giovedì ma i guadagni resteranno limitati in un clima di apprensione per le indagini sui legami tra il Presidente Donald Trump e la Russia che potrebbero rallentare i progressi del governo sulle misure di stimolo promesse.
Il governo Trump è sotto indagine da parte dell’FBI e altri comitati per la presunta ingerenza della Russia nelle elezioni presidenziali del 2016 e la possibile collusione con la campagna di Trump.
La coppia GBP/USD scende dello 0,17% a 1,2867, staccandosi dal minimo della seduta di 1,2841 dopo che il gruppo di ricerche di mercato Markit ha reso noto che l’indice dei direttori acquisti sul settore manifatturiero britannico è sceso a 56,7 il mese scorso da 57,3 di aprile. Gli analisti avevano previsto un calo a 56,5.
Il sentimento sulla sterlina resta però vulnerabile dopo l’ultimo sondaggio di YouGov rilasciato ieri che ha rivelato che il Partito Conservatore di Theresa May ha solo 3 punti percentuali di vantaggio rispetto al Partito Laburista in vista delle elezioni dell’8 giugno.
Il cambio USD/JPY sale dello 0,28% a 111,09, mentre la coppia USD/CHF è in salita dello 0,30% a 0,9706.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,30% a 0,7408 ed il cambio NZD/USD che scende dello 0,11% a 0,7075.
L’Australian Bureau of Statistics ha reso noto che le vendite al dettaglio sono balzate dell’1% ad aprile, più dello 0,3% previsto.
La coppia USD/CAD scende dello 0,14% a 1,3480.
Intanto, i dati mostrano che l’attività manifatturiera in Cina è andata in contrazione per la prima volta dal luglio 2016. L’indice PMI di Caixin è sceso a 49,6 a maggio da 50,3 del mese prima, deludendo le attese di un calo a 50,1.
I dati deboli hanno alimentato i timori per un rallentamento della seconda economia mondiale.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,13% a 97,04, non lontano dal minimo di una settimana di ieri di 96,80.