Investing.com - Il prezzo dell’oro scende questo giovedì, mentre i traders attendono la pubblicazione degli importanti dati statunitensi nel corso della seduta per avere ulteriori indicazioni sulla forza dell’economia e sull’andamento futuro della politica monetaria.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono scambiati a 1.239,80 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, in calo di 5,70 dollari, o dello 0,46%.
Ieri, il prezzo è sceso di 6,20 dollari, o dello 0,5%, a 1.245,50 dollari.
Supporto a 1.222,00 dollari, il minimo dal 15 ottobre e resistenza a 1.255,60 dollari, il massimo dal 21 settembre.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a dicembre scendono di 11,1 centesimi, o dello 0,64%, a 17,12 dollari l’oncia troy.
Gli Stati Uniti pubblicheranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nel corso della giornata, dopo il report della scorsa settimana che ha mostrato che il numero delle richieste è sceso a 264.000 unità, il minimo dal 2000.
Sebbene gli economisti prevedano un aumento a 282.000 unità per questa settimana, una nuova lettura al di sotto delle 300.000 unità renderebbe gli analisti ottimisti in merito al report sull’occupazione non agricola per il mese di ottobre.
Il rame con consegna a dicembre è in salita di 1,8 centesimi, o dello 0,61%, a 3,036 dollari la libbra.
Il prezzo del rame è rimasto supportato dopo i dati che hanno mostrato che la produzione manifatturiera nella zona euro è cresciuta al tasso più veloce degli ultimi tre mesi ad ottobre.
La regione europea è terza nella domanda globale del metallo industriale.
I dati pubblicati questa mattina hanno mostrato che il PMI HSBC per il settore manifatturiero cinese è salito a 50,4 questo mese da 50,2 del mese scorso, poco al di sopra del previsto aumento di 50,3.
Nonostante l’incremento dell’indice, il livello della produzione industriale è sceso al minimo degli ultimi cinque mesi di 50,7 questo mese, alimentando i timori per l’economia.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale.