ROMA (Reuters) - Il flusso dei crediti deteriorati ha avuto un rallentamento nel secondo trimestre del 2015 ma resta ancora elevata la consistenza dei crediti in sofferenza, che alla fine di giugno era pari al 10,3% del totale dei prestiti in essere.
Lo sottolinea la Banca d'Italia nel Bollettino economico dicendo che la discussione con Bruxelles sullo studio di fattibilità per creare in Italia una società di gestione delle sofferenze (Amc, asset management company) "sta proseguendo rapidamente per eliminare le incertezze sul progetto, che potrebbero agire da freno alla cessione di pacchetti di attivi deteriorati sul mercato".
Nel frattempo, anche grazie alle migliorate condizioni economiche, nel secondo trimestre il flusso di nuovi prestiti deteriorati in rapporto ai finanziamenti in essere, al netto dei fattori stagionali e in ragione d'anno, "è diminuito al 3,8% dal 4,1%".
Nello stesso periodo le sofferenze sono comunque aumentate "per effetto della riclassificazione di prestiti che già presentavano anomalie nei rimborsi", dice Bankitalia.
Dati preliminari su luglio e agosto confermano il trend in miglioramento delle nuove sofferenze anche se lo stock resta elevato. "L'esposizione complessiva nei confronti dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza avrebbe registrato una diminuzione rispetto al bimestre precedente".
Alla fine di giugno le sofferenze complessive erano pari al 10,3% del totale dei prestiti in essere.
Per questa ragione, oltre alle misure già prese dal governo per ridurre i tempi di escussione delle garanzie, sarebbe utile un intervento più sistemico su cui da tempo lavorano governo e Bankitalia nel confronto con la Commissione Ue per evitare misure classificabili come aiuti di Stato.
Per stimolare la creazione di un mercato secondario degli attivi deteriorati si lavora alla costituzione di una società specializzata nell'acquisto di questi attivi (asset management company, Amc), spiega Bankitalia.
(Stefano Bernabei)