Investing.com - La sterlina è stabile contro il dollaro questo lunedì, gli investitori attendono i verbali del vertice della Federal Reserve nel corso della settimana, mentre nel Regno Unito è fallita un’importante trattativa di acquisizione che potrebbe pesare sulla sterlina.
Il cambio GBP/USD ha toccato 1,6820, in salita da 1,6812.
Supporto a 1,6750 e resistenza a 1,6873, massimo del 14 maggio.
Sulla sterlina ha influito quest’anno la trattativa per l’acquisizione della casa farmaceutica britannica Astrazeneca (LONDON:AZN) da parte di uno dei colossi mondiali del settore, la Pfizer Inc (NYSE:PFE).
La trattativa sembra fallita in seguito al rifiuto da parte di AstraZeneca dell’ultima offerta di Pfizer, che non darebbe il giusto peso alla casa farmaceutica.
La domanda per la sterlina continua ad essere supportata dalle aspettative che la Banca d’Inghilterra possa aumentare i tassi di interesse prima delle altre banche.
Gli investitori attenderanno i verbali del vertice di politica monetaria della Fed, previsto per mercoledì, alla ricerca di un punto di vista interno alla banca sull’economia.
I dati di venerdì hanno mostrato che le nuove costruzioni hanno registrato il maggiore aumento degli ultimi cinque mesi ad aprire indicando che l’economia si sta lasciando alle spalle gli effetti de rallentamento causato da un inverno particolare.
I dati positivi sul settore immobiliare però hanno subito un contraccolpo dal report che ha mostrato un peggioramento della fiducia dei consumatori USA questo mese.
La sterlina è in calo contro l’euro, con EUR/GBP in salita dello 0,11% a 0,8155, vicino al minimo settimanale di 6 mesi di 0,8125.
L’euro è sceso bruscamente nelle ultime due settimane, ed ha perso oltre un punto percentuale contro il dollaro, per via delle aspettative verso un intervento della BCE durante il prossimo vertice di giugno a favore di misure a sostegno della crescita e contro un’inflazione troppo bassa.
Recentemente la BCE so è detta aperta verso un ulteriore allentamento monetario e determinata ad agire se necessario.
L’ultimo brusco cale dell’euro risale a giovedì scorso, dopo i dati che hanno mostrato un calo dell’economia ad un ritmo più lento del previsto negli ultimi tre mesi dell’anno.