Investing.com – Il dollaro neozelandese ha concluso la settimana al minimo di 3 settimane venerdì contro la controparte statunitense, in seguito a dati deboli rilasciati in Cina che hanno allentato la domanda per la moneta.
Il cambio NZD/USD ha toccato 0,8151 venerdì, il minimo dall’11 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 0,8177, alla chiusura degli scambi, giù dell’1,31% sulla settimana.
Supporto a 0,8080, minimo dell’11 settembre e resistenza a 0,8264, massimo di venerdì.
Il ‘kiwi’ è rimasto in calo contro il biglietto verde, dopo che i dati del Dipartimento per il Lavoro USA hanno mostrato che l’economia ha registrato 114.000 nuovi posti di lavoro a settembre, portando il tasso di inflazione al 7,8% dall’8,1% il mese precedente, il minimo dal gennaio 2009.
Il report è giunto dopo i dati statunitense sul settore manifatturiero e dei servizi nella mattinata, ed ha alimentato le speranze che l’economia possa riprendere slancio.
Il ‘kiwi’ è sceso contro il biglietto verde mercoledì, in seguito ai dati ufficiali hanno mostrato che il settore dei servizi in Cina si è moderato a settembre, sottolineando i timori per un rallentamento della seconda economia globale. La Cina è il secondo partner commerciale della Nuova Zelanda.
Il report è giunto un giorno che la Reserve Bank of Australia ha abbassato a sorpresa il tasso di interesse al 3,25% dal 3,50%, a causa del rallentamento della crescita in Cina ed Europa.
I mercati sono stati sostenuti dalle dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi che ha confermato che la moneta unica è “irreversibile” e che la banca è pronta ad acquistare debito dai paesi in difficoltà.
Martedì il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy ha dichiarato che non è certo che Madrid richiederà un aiuto finanziario, allontanando così la possibilità di un salvataggio.
Nella prossima settimana, i mercati saranno concentrati sull’esito del vertice tra i ministri delle finanze della zona euro, nel quale ci si attende che la Spagna annunci una richiesta di salvataggio.
Gli USA rilasceranno il report sulle richieste di sussidio di disoccupazione, nonché un report sul sentimento dei consumatori.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 8 ottobre
La Nuova Zelanda produrrà un report sulla fiducia dei consumatori, un indicatore dello stato di salute dell’economia.
Negli USA i mercato rimarranno chiusi per la festa del Columbus Day.
Martedì 9 ottobre
La Nuova Zelanda produrrà i dati sull’inflazione dei prezzi delle case, un indicatore della domanda nel settore dell’edilizia abitativa.
Il Giappone rilascerà i dati del governo sul conto corrente, un dato legato alla domanda della valuta.
Mercoledì 10 ottobre
La Federal Reserve pubblicherà il suo Libro Beige, che traccia le attuali condizioni economiche.
Giovedì 11 ottobre
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale, seguiti dai dati sulle richiesta di sussidio di disoccupazione, sui prezzi all’importazione, nonché i dati del governo sulle scorte di greggio.
Sempre giovedì i ministri delle finanze e le banche centrali del G7 si incontreranno a Tokyo.
Venerdì 12 ottobre
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sull’IPC, un importante indicatore dell’inflazione al consumo. Inoltre l’Università del Michigan rilascerà I dati preliminari sul sentimento dei consumatori, un indicatore chiave della salute economica.
Il cambio NZD/USD ha toccato 0,8151 venerdì, il minimo dall’11 settembre; successivamente il cambio si è attestato a 0,8177, alla chiusura degli scambi, giù dell’1,31% sulla settimana.
Supporto a 0,8080, minimo dell’11 settembre e resistenza a 0,8264, massimo di venerdì.
Il ‘kiwi’ è rimasto in calo contro il biglietto verde, dopo che i dati del Dipartimento per il Lavoro USA hanno mostrato che l’economia ha registrato 114.000 nuovi posti di lavoro a settembre, portando il tasso di inflazione al 7,8% dall’8,1% il mese precedente, il minimo dal gennaio 2009.
Il report è giunto dopo i dati statunitense sul settore manifatturiero e dei servizi nella mattinata, ed ha alimentato le speranze che l’economia possa riprendere slancio.
Il ‘kiwi’ è sceso contro il biglietto verde mercoledì, in seguito ai dati ufficiali hanno mostrato che il settore dei servizi in Cina si è moderato a settembre, sottolineando i timori per un rallentamento della seconda economia globale. La Cina è il secondo partner commerciale della Nuova Zelanda.
Il report è giunto un giorno che la Reserve Bank of Australia ha abbassato a sorpresa il tasso di interesse al 3,25% dal 3,50%, a causa del rallentamento della crescita in Cina ed Europa.
I mercati sono stati sostenuti dalle dichiarazioni del Presidente BCE Mario Draghi che ha confermato che la moneta unica è “irreversibile” e che la banca è pronta ad acquistare debito dai paesi in difficoltà.
Martedì il Primo Ministro spagnolo Mariano Rajoy ha dichiarato che non è certo che Madrid richiederà un aiuto finanziario, allontanando così la possibilità di un salvataggio.
Nella prossima settimana, i mercati saranno concentrati sull’esito del vertice tra i ministri delle finanze della zona euro, nel quale ci si attende che la Spagna annunci una richiesta di salvataggio.
Gli USA rilasceranno il report sulle richieste di sussidio di disoccupazione, nonché un report sul sentimento dei consumatori.
Alla vigilia della prossima settimana, Investing.com ha compilato un elenco di questi ed altri eventi importanti che potranno incidere sui mercati.
Lunedì 8 ottobre
La Nuova Zelanda produrrà un report sulla fiducia dei consumatori, un indicatore dello stato di salute dell’economia.
Negli USA i mercato rimarranno chiusi per la festa del Columbus Day.
Martedì 9 ottobre
La Nuova Zelanda produrrà i dati sull’inflazione dei prezzi delle case, un indicatore della domanda nel settore dell’edilizia abitativa.
Il Giappone rilascerà i dati del governo sul conto corrente, un dato legato alla domanda della valuta.
Mercoledì 10 ottobre
La Federal Reserve pubblicherà il suo Libro Beige, che traccia le attuali condizioni economiche.
Giovedì 11 ottobre
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulla bilancia commerciale, seguiti dai dati sulle richiesta di sussidio di disoccupazione, sui prezzi all’importazione, nonché i dati del governo sulle scorte di greggio.
Sempre giovedì i ministri delle finanze e le banche centrali del G7 si incontreranno a Tokyo.
Venerdì 12 ottobre
Gli Stati Uniti chiuderanno la settimana con i dati sull’IPC, un importante indicatore dell’inflazione al consumo. Inoltre l’Università del Michigan rilascerà I dati preliminari sul sentimento dei consumatori, un indicatore chiave della salute economica.