Investing.com - Il prezzo del rame registra un calo questo mercoledì, dopo l’impennata di ieri al massimo di un anno sostenuta dalle speranze di un ulteriore allentamento monetario in Cina.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a luglio scende di 0,7 centesimi, o dello 0,24%, a 2,928 dollari la libbra negli scambi della mattinata europea. I futures restano in un range stretto tra 2.922 e 2.947 dollari.
Ieri, il prezzo del rame ha subito un’impennata a 2,956 dollari, il massimo dal 28 novembre, prima di attestarsi a 2,935 dollari, in salita di 1,4 centesimi, o dello 0,5%. I futures troveranno supporto a 2,875 dollari, il minimo dall’1 maggio, e resistenza a 2,956 dollari, il massimo dal 5 maggio.
Il prezzo del metallo rosso è stato supportato nelle ultime settimane tra le crescenti aspettative che i policymaker in Cina debbano adottare ulteriori misure di stimolo per incoraggiare l’economia tra i segnali di una crescita rallentata.
Da novembre, la Banca Popolare Cinese ha introdotto una serie di misure di stimolo, tagliando due volte i tassi di interesse ed il coefficiente di riserva obbligatorio delle banche principali, per tentare di dare slancio all’attività economica ed incoraggiare la crescita.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale del metallo industriale.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,25% a 95,04 questa mattina.
Il calo del dollaro ha seguito i dati di ieri del Dipartimento per il Commercio che hanno mostrato che il deficit commerciale è aumentato del 43,1% a 51,4 miliardi di dollari a marzo, l’aumento maggiore dall’ottobre del 2008, per via dell’impennata delle importazioni.
Il deficit commerciale supera più del previsto la stima iniziale del governo per la crescita economica del primo trimestre, rilasciata la scorsa settimana, ed alimenta i timori che l’economia statunitense possa aver subito una contrazione nel primo trimestre dell’anno.
La recente serie di dati economici statunitensi deludenti ha ridimensionato l’ottimismo per la ripresa e si prevede che la Fed possa rinviare l’aumento dei tassi di interesse alla fine del 2015, anziché a metà anno.
Sempre sul Comex, i futures dell’oro con consegna a giugno scendono di 2,40 dollari, o dello 0,2% a 1.190,80 dollari l’oncia troy, mentre i futures dell’argento con consegna a luglio scendono di 12,6 centesimi, o dello 0,76%, a 16,45 dollari l’oncia.
I riflettori oggi saranno puntati sul report ADP sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato per il mese di aprile e sul discorso della Presidente della Federal Reserve Janet Yellen che potrebbe fornire delle indicazioni sulla tempistica del primo aumento dei tassi di interesse.
L’attenzione dei traders è rivolta inoltre al report sull’occupazione non agricola USA che sarà pubblicato venerdì e che darà ulteriori informazioni sull’aumento dei tassi da parte della Fed.
Se il report dovesse risultare positivo, aumenteranno le aspettative sulla tempistica di un aumento dei tassi da parte della banca centrale, mentre se i dati dovessero essere deludenti si ridurrebbero le speranze di un aumento anticipato dei tassi.