Investing.com - Il dollaro mantiene i guadagni contro le altre principali valute questo mercoledì, mentre i volumi degli scambi sono ridotti dopo le festività natalizie ed in vista di Capodanno.
In quest’ultima settimana dell’anno i volumi degli scambi saranno limitati poiché gran parte degli investitori ha già chiuso le proprie posizioni, facendo scendere la liquidità sul mercato e facendo aumentare la volatilità.
Il cambio USD/JPY è stabile a 120,51.
Il dollaro si è rafforzato dopo i dati di ieri del Conference Board da cui è emerso che l’indice sulla fiducia dei consumatori è salito a 96,5 a dicembre da 92,6 di novembre, dato rivisto da una stima iniziale pari a 90,4.
Gli analisti avevano previsto un aumento a 93,8 questo mese.
Sempre ieri, il Bureau of Economic Anaysis USA ha dichiarato che il deficit commerciale è salito a 60,50 miliardi di dollari il mese scorso dai 58,41 miliardi di ottobre. Gli analisti si aspettavano un aumento a 60,90 miliardi di dollari a novembre.
I dati hanno seguito i report economici statunitensi misti della scorsa settimana che non hanno fornito indicazioni sulla tempistica degli aumenti dei tassi di interesse da parte della banca centrale USA il prossimo anno.
Dopo il primo aumento dei tassi statunitensi dal 2006, i riflettori sono ora puntati sui futuri aumenti dei tassi.
Il cambio EUR/USD è pressoché invariato a 1,0925.
Questa mattina, i dati preliminari hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo in Spagna è sceso dello 0,3% questo mese, contro le aspettative di un calo dello 0,1% e dopo l’aumento dello 0,4% del mese precedente.
Intanto, il dollaro sale contro la sterlina, con la coppia GBP/USD su dello 0,11% a 1,4804, ed è in calo contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF giù dello 0,28% a 0,9901.
Nel Regno Unito, la Nationwide Building Society ha dichiarato che i prezzi delle case sono saliti dello 0,8% a dicembre, contro le aspettative di un aumento dello 0,5%, dopo l’incremento dello 0,1% del mese precedente.
Il dollaro australiano è stabile, con la coppia AUD/USD a 0,7291, mentre il cambio NZD/USD scende dello 0,27% a 0,6849.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,30% a 1,3882.
Il loonie legato alle materie prime è andato sotto pressione per via del nuovo crollo del prezzo del greggio nei timori di un eccesso delle scorte globali e di un calo della domanda.
I futures del greggio con consegna a febbraio crollano del 2,55% a 36,92 dollari nella mattinata degli scambi europei, riavvicinandosi al minimo di 11 anni di 35,98 dollari segnato il 22 dicembre.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, va su dello 0,15% a 98,38.