Investing.com - Il dollaro oscilla vicino al massimo di tre settimane contro le altre principali valute questo martedì, tra le nuove tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Corea del Nord, nonostante le parole dei funzionari della Federal Reserve.
Il biglietto verde si è rafforzato quando ieri il Presidente della Federal Reserve di New York William Dudley ha dichiarato che la Fed ha intenzione di alzare gradualmente i tassi di interesse dal momento che i fattori che pesano sull’inflazione si stanno “riducendo” e che i fondamentali dell’economia statunitense sono solidi.
“Prevedo che l’inflazione salga e si stabilizzi vicino all’obiettivo (della Fed) del 2% a medio termine”, ha affermato, aggiungendo che “in risposta, la Federal Reserve continuerà a rimuovere gradualmente la politica monetaria allentata”.
Tuttavia, il Presidente della Federal Reserve di Chicago Charles Evans poco dopo ha dichiarato che la banca centrale USA dovrebbe aspettare fino a quando non ci saranno chiari segnali che i redditi e i prezzi stiano salendo prima di alzare i tassi di interesse di nuovo, avvisando che una mossa troppo rapida sarebbe un “passo falso”.
Intanto, gli investitori restano cauti da quando il ministro degli esteri nordcoreano Ri Yong Ho ieri ha affermato che il Presidente Donald Trump ha dichiarato guerra al paese e che Pyongyang si riserva il diritto di colpire i bombardieri USA anche se non sono nel suo spazio aereo.
Lo yen, tradizionale valuta rifugio, è stabile, con la coppia USD/JPY a 111,71, mentre il cambio USD/CHF sale dello 0,34% a 0,9698.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,25% a 1,1818, con gli investitori che stanno ancora assimilando il fatto che la Cancelliera Angela Merkel ha ottenuto il quarto mandato domenica ma dovrà formare una coalizione per costituire il governo dal momento che i Conservatori hanno perso dei consensi di fronte all’impennata del partito anti-immigrazione Alternativa per la Germania (AfD).
La moneta unica resta sotto pressione inoltre sulla scia delle parole di ieri del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi secondo cui è ancora necessario un “ampio” allentamento da parte della banca, aggiungendo che la volatilità delle valute costituisce una fonte di incertezza che deve essere seguita con attenzione.
La sterlina è in salita, con la coppia GBP/USD su dello 0,13% a 1,3483.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,25% a 0,79179 ed il cambio NZD/USD che scende dello 0,71% a 0,7221.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,09% a 1,2380.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, va su dello 0,18% a 92,62 alle 05:20 ET (09:20 GMT), poco meno del massimo di tre settimane di 92,67 registrato nella notte.