Investing.com - Il dollaro resta moderatamente in calo contro le altre principali valute questo giovedì, ma resta supportato dalle aspettative di un prossimo aumento dei tassi USA, mentre gli investitori attendono la pubblicazione dei dati statunitensi nel corso della giornata.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,30% a 1,0623.
Il dollaro è schizzato ieri dopo la notizia che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio ha raggiunto un accordo per il taglio della produzione finalizzato a ridurre l’eccesso delle scorte globali e a far salire i prezzi.
Le aspettative di un aumento dei prezzi dell’oro nero si sommano alle speranze sull’inflazione USA, già incoraggiate dalle prospettive di un incremento della spesa pubblica sotto l’amministrazione Trump.
La richiesta del dollaro è stata spinta inoltre dai report economici statunitensi positivi che fanno sperare in aumento dei tassi di interesse USA.
Intanto, il cambio GBP/USD sale dello 0,24% a 1,2536 nonostante i dati del gruppo di ricerche di mercato Markit secondo cui l’indice dei direttori acquisti per il settore manifatturiero britannico è sceso a 53,4 il mese scorso da 54,2 di ottobre.
Gli analisti avevano previsto un aumento a 54,5 a novembre.
Il cambio USD/JPY scende dello 0,17% a 114,25, mentre la coppia USD/CHF va giù dello 0,25% a 1,0141.
Il dollaro australiano è in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,16% a 0,7394 mentre il cambio NZD/USD è stabile a 0,7080.
La coppia USD/CAD scende dello 0,15% a 1,3412.
Intanto, i dati ufficiali di questa mattina hanno rivelato che l’indice dei direttori acquisti per il settore manifatturiero cinese è salito a 51,7 a novembre da 51,2 del mese precedente.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,29% a 101,33, ancora vicino al recente massimo di 14 anni di 102,12.