Investing.com - Il dollaro resta in calo contro le altre principali valute questo lunedì, gli investitori continuano a bloccare i profitti dopo la recente impennata del biglietto verde; gli scambi resteranno sottotono poiché non sono previsti dati statunitensi di rilievo nel corso della giornata.
Nelle ultime settimane il biglietto verde è stato supportato dalle aspettative di un aumento della spesa pubblica e di un taglio delle tasse sotto l’amministrazione Trump, interventi che potrebbero dare slancio alla crescita economica ed all’inflazione.
Anche le speranze di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve il mese prossimo, ormai sempre più probabile, hanno incoraggiato la valuta statunitense.
I mercati statunitensi sono rimasti aperti solo mezza giornata venerdì per via della festa del Ringraziamento.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,46% a 1,0636, anche se i guadagni dovrebbero restare limitati nei timori per l’imminente referendum costituzionale in Italia.
Il 4 dicembre gli italiani dovranno scegliere con un referendum se apportare delle modifiche alla loro costituzione, decisione che aiuterà il Primo Ministro Matteo Renzi ad implementare le riforme economiche di cui il paese ha urgente bisogno.
Il voto è considerato determinante per il futuro politico di Renzi dal momento che la vittoria del “no” potrebbe portare alle sue dimissioni. Gli ultimi sondaggi rivelano che molti italiani sono contrari alla riforma costituzionale.
Intanto, il cambio GBP/USD scende dello 0,34% a 1,2431.
Il cambio USD/JPY è in calo dello 0,75% a 112,36, staccandosi dal massimo di otto mesi di venerdì di 113,91 segnato in precedenza, mentre la coppia USD/CHF va giù dello 0,33% a 1,0110.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,35% a 0,7470 ed il cambio NZD/USD che sale dello 0,40% a 0,7071.
Intanto, la coppia USD/CAD scende dello 0,32% a 1,3472.
Gli investitori seguiranno da vicino inoltre il vertice di mercoledì dell’OPEC, in un clima di incertezza circa la possibilità di un accordo per un taglio della produzione.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,32% a 101,16, staccandosi dal massimo di 14 anni di giovedì di 102,12.