Investing.com - Il dollaro continua a scendere contro le altre principali valute questo giovedì, dopo la pubblicazione dei dati deludenti sulle nuove richieste di disoccupazione USA, ma le aspettative di un prossimo aumento dei tassi statunitensi continuano a supportare il biglietto verde.
Il cambio EUR/USD sale dello 0,30% a 1,0624.
Il Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione nella settimana terminata il 26 novembre è salito di 17.000 unità a 268.000 unità dal totale della settimana precedente di 251.000 unità. Gli analisti avevano previsto un aumento di 2.000 unità a 253.000 la scorsa settimana.
Intanto, si è fermata l’impennata segnata ieri dal dollaro in seguito alla notizia che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio ha raggiunto un accordo per il taglio della produzione finalizzato a ridurre l’eccesso delle scorte globali e a far salire i prezzi.
Le aspettative di un aumento dei prezzi dell’oro nero si sommano alle speranze sull’inflazione USA, già incoraggiate dalle prospettive di un incremento della spesa pubblica sotto l’amministrazione Trump.
Il cambio GBP/USD balza dell’1,10% a 1,2643 dopo che il ministro per la Brexit David Davis ha dichiarato che Londra potrebbe considerare l’idea di pagare l’accesso ai mercati europei dopo la Brexit.
Questa mattina, il gruppo di ricerche di mercato Markit ha reso noto che l’indice dei direttori acquisti per il settore manifatturiero britannico è sceso a 53,4 il mese scorso da 54,2 di ottobre.
Gli analisti avevano previsto un aumento a 54,5 a novembre.
Il cambio USD/JPY scende dello 0,13% a 114,30, mentre la coppia USD/CHF va giù dello 0,30% a 1,0135.
Il dollaro australiano è in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,19% a 0,7396 mentre il cambio NZD/USD è stabile a 0,7083.
La coppia USD/CAD scende dello 0,36% a 1,3387.
Intanto, i dati ufficiali di questa mattina hanno rivelato che l’indice PMI ufficiale per il settore manifatturiero cinese è salito a 51,7 a novembre da 51,2 del mese precedente.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,40% a 101,22, ancora vicino al recente massimo di 14 anni di 102,12.