Investing.com - Il dollaro rimane stabile vicino ai recenti minimi contro le altre principali valute questo giovedì, il trambusto politico negli Stati Uniti ed i timori per la possibilità di una guerra commerciale continuano a pesare sul biglietto verde.
I mercati sono in agitazione da quando martedì il Presidente USA Donald Trump ha licenziato il Segretario di Stato Rex Tillerson, considerato più moderato. Tillerson verrà sostituito dal Direttore della CIA Mike Pompeo.
Si riaccendono nel frattempo i timori per una possibile guerra commerciale dopo che Trump ha annunciato l’intenzione di imporre dazi fino a 60 miliardi di dollari di importazioni cinesi, in particolare quelle relative ai settori della tecnologia e delle telecomunicazioni.
Sul biglietto verde pesano anche i dati di ieri del Dipartimento per il Commercio USA secondo cui le vendite al dettaglio sono scese dello 0,1% a febbraio, rispetto all’aumento dello 0,3% previsto.
Tuttavia, in un secondo report si legge che i prezzi alla produzione USA sono saliti dello 0,2% a febbraio, più dello 0,1% stimato.
Gli operatori dei mercati attendono ora i dati sull’attività manifatturiera nelle regioni di New York e Philadelphia, nonché il report settimanale sulle richieste di sussidio di disoccupazione USA per avere ulteriori indicazioni sulla forza dell’economia.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 89,75 alle 06:25 ET (10:25 GMT).
L’euro è pressoché invariato, con la coppia EUR/USD a 1,2362, mentre il cambio GBP/USD scende dello 0,12% a 1,3948.
Il sentimento sulla moneta unica resta vulnerabile dopo che ieri il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha dichiarato che la banca ha bisogno di ulteriori prove che l’inflazione si sta avvicinando all’obiettivo prima di considerare una rimozione dello stimolo monetario.
Lo yen sale, con il cambio USD/JPY giù dello 0,41% a 105,88 e la coppia USD/CHF è stabile a 0,9458.
La Banca Nazionale Svizzera ha lasciato invariato il tasso Libor allo 0,75%, come previsto.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dello 0,28% a 0,7855 ed il cambio NZD/USD che scende dello 0,27% a 0,7310.
I dati di questa mattina mostrano che l’economia neozelandese è cresciuta ad un tasso più lento del previsto nel quarto trimestre, alimentando le aspettative che i tassi di interesse restino invariati per un periodo più lungo.
Intanto, il cambio USD/CAD è stabile a 1,2960.