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Indice del dollaro stabile vicino al minimo di 6 mesi

Pubblicato 08.04.2016, 11:43
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Investing.com - Il dollaro resta stabile contro le altre principali valute questo venerdì, mentre continua a pesare la posizione cauta della Federal Reserve circa i futuri aumenti dei tassi di interesse.

Il cambio USD/JPY sale dello 0,43% a 108,69, restando vicino al minimo di 18 mesi di 107,66 segnato ieri.

Il biglietto verde è andato sotto pressione contro lo yen dopo i verbali del vertice di politica monetaria di marzo della Fed rilasciati mercoledì che rivelano che la banca centrale potrebbe non alzare i tassi prima di giugno nei timori per la crescita economica globale.

Il dollaro si è rafforzato dopo i commenti di ieri della Presidente della Fed Janet Yellen secondo cui gli Stati Uniti non si trovano in una “bolla economica” ed il mercato del lavoro sta “guarendo”.

La Yellen ha dichiarato inoltre che la decisione di dicembre di alzare i tassi di interesse non è stata un errore.

Tuttavia sullo yen pesano le parole di questa mattina del Ministro per le Finanze nipponico Taro Aso che ha dichiarato che le oscillazioni rapide della valuta sono “indesiderabili” e quelle dello yen sono “sproporzionate”, quindi il Giappone agirà di conseguenza.

Stamane, i dati hanno mostrato che il surplus del conto corrente nipponico è salito a 2,43 mila miliardi di yen a febbraio dagli 0,52 mila miliardi del mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento a 2,01 mila miliardi di yen a febbraio.

Il cambio EUR/USD è pressoché invariato a 1,1370, dopo aver segnato il massimo di sei mesi di 1,1454 ieri.

Il sentimento sulla moneta unica resta vulnerabile, dopo le parole dei funzionari della Banca Centrale Europea che hanno ribadito la possibilità di nuovi stimoli se necessario.

Il dollaro scende contro la sterlina, con la coppia GBP/USD su dello 0,18% a 1,4083, e resta stabile contro il franco svizzero, con il cambio USD/CHF a 0,9559.

La sterlina ha ridotto i guadagni precedenti dopo una serie di dati britannici deludenti che hanno scatenato i timori per la forza dell’economia britannica.

Questa mattina l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha reso noto che la produzione manifatturiera è scesa dell’1,1% a febbraio, molto più dello 0,2% previsto. Su base annua, la produzione manifatturiera è crollata dell’1,8% a febbraio.

Il report ha rivelato inoltre che la produzione industriale britannica è scesa dello 0,3% a febbraio, contro le aspettative di un aumento dello 0,1%.

Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale britannico è sceso a 11,96 miliardi di sterline a febbraio dal dato rivisto di 12,16 miliardi di gennaio. Gli analisti avevano previsto una riduzione a 10,20 miliardi di sterline a febbraio.

Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in salita, con la coppia AUD/USD su dello 0,52% a 0,7545 ed il cambio NZD/USD in salita dello 0,18% a 0,6788.

Il cambio USD/CAD scende dello 0,48% a 1,3085.

Le valute legate alle materie prime sono state incoraggiate dalla notizia che il prezzo del greggio è salito al massimo di una settimana questo venerdì.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è stabile a 94,48, non lontano dal minimo di sei mesi di ieri di 94,03.

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