Investing.com - Il dollaro resta vicino al massimo di due settimane contro le altre principali valute questo giovedì, spinto dalla notizia che i leader del Senato USA hanno raggiunto un accordo sul bilancio a due anni.
Il biglietto verde si è rafforzato quando i leader del Congresso USA ieri hanno raggiunto un accordo sul bilancio per due anni per aumentare le spese governative di quasi 300 miliardi di dollari. L’accordo fa evitare il rischio di un blocco delle attività amministrative o di un default del debito.
La valuta statunitense è stata incoraggiata inoltre dall’aumento del rendimento dei bond USA, con il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni di riferimento vicino al massimo di quattro anni questo giovedì.
Tuttavia, persiste l’apprensione per la recente volatilità dei mercati azionari globali. I titoli azionari in tutto il mondo sono scesi in picchiata venerdì dopo il report incoraggiante sull’occupazione statunitense che ha scatenato i timori per l’aumento dell’inflazione.
I mercati hanno iniziato a stabilizzarsi ieri ma i trader restano cauti dal momento che l’alto rendimento dei bond potrebbe causare un nuovo crollo.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,28% a 90,41 alle 05:15 ET (09:15 GMT), il massimo dal 22 gennaio.
L’euro e la sterlina scendono, con la coppia EUR/USD giù dello 0,24% a 1,2232, mentre il cambio GBP/USD è in calo dello 0,12% a 1,3858.
La Banca d’Inghilterra dovrebbe lasciare invariata la politica monetaria nel corso della giornata. Gli investitori seguiranno da vicino la dichiarazione di politica monetaria per avere indicazioni sulle mosse future della banca centrale.
In calo anche lo yen e il franco svizzero, con la coppia USD/JPY su dello 0,28% a 109,69 e il cambio USD/CHF in salita dello 0,17% a 0,9458.
Il cambio AUD/USD scende dello 0,24% a 0,7805, mentre la coppia NZD/USD va giù dello 0,58% a 0,7198.
Stamane, la Reserve Bank of New Zealand ha lasciato invariati i tassi di interesse all’1,75%, come previsto.
Commentando la decisione, il vice-governatore della RBNZ John McDermott ha affermato: “Se dovessimo vedere un forte cambiamento delle aspettative sull’inflazione, il mercato dovrà aspettarsi che la banca intervenga”.
Intanto, il cambio USD/CAD sale dello 0,21% a 1,2592.