Investing.com - Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo mercoledì, sostenuto dai dati positivi sull’inflazione USA, mentre gli investitori continuano a seguire i commenti del Presidente eletto Donald Trump.
Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,42% a 1,0666, staccandosi dal massimo di cinque settimane di 1,0719 toccato nella seduta precedente.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che i prezzi al consumo sono saliti dello 0,3% a dicembre dal mese scorso, in linea con le aspettative e dopo l’aumento dello 0,2% del mese precedente.
Su base annua i prezzi al consumo sono saliti del 2,1% lo scorso mese, in linea con le aspettative e dopo un aumento dell’1,7% di novembre.
Il dollaro si è indebolito dopo che Donald Trump ha dichiarato al Wall Street Journal lunedì che le aziende statunitensi non possono competere con la Cina "perché la nostra valuta è troppo forte. E questo ci sta uccidendo".
Sul biglietto verde hanno pesato anche le dichiarazioni di un consigliere del Presidente eletto che mettono in guardia dai rischi di un dollaro troppo forte.
I mercati attendono i dati USA sull’inflazione e la produzione industriale, al discorso della Presidente della Federal Reserve Janet Yellen, alla ricerca di indicazioni sulla forza dell’economia.
Il cambio GBP/USD è crollato dell’1% a 1,2286, dopo l’impennata del 3,03% al massimo di sette giorni di 1,2415 toccato ieri.
La sterlina ha trovato un forte supporto dopo che il Primo Ministro britannico Theresa May Theresa May ha dichiarato ieri che il Regno Unito lascerà il mercato unico, ma che cercherà il miglior accordo di scambio possibile con l’Unione Europea.
Theresa May ha annunciato che l’accordo finale sarà sottoposto al voto di entrambe le camere del Parlamento.
L’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha dichiarato che il tasso di disoccupazione è rimasto al minimo di 11 anni del 4,8% nel trimestre terminato a novembre, in linea con le aspettative.
Il numero delle richieste di disoccupazione è sceso di un dato destagionalizzato di 10.100 unità a dicembre contro le aspettative di un aumento di 5.000 unità.
Intanto, l’indice della retribuzione media, compresi i bonus, è salito al tasso destagionalizzato del 2,8% nel trimestre terminato a novembre, contro le previsioni di un aumento del 2,6%. Escludendo i bonus, gli stipendi sono aumentati del 2,7%, superando le aspettative di un aumento del 2,6%.
Il cambio USD/JPY è in salita dello 0,68% a 113,41, staccandosi dal minimo un mese e mezzo di 112,58 toccato ieri, mentre il cambio USD/CHF è salito dello 0,19% a 1,0034.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono in calo, con il cambio AUD/USD giù dello 0,16% a 0,7553 ed il cambio NZD/USD in calo dello 0,35% al massimo di un mese di a 0,7193.
Il cambio USD/CAD in salita dello 0,52% a 1,3110, dopo essere sceso ieri al minimo di tre mesi di 1,3016.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,52% a 100,80, staccandosi dal minimo di cinque settimane di 100,23 toccato ieri.