LONDRA (Reuters) - Il prossimo mese l'Unione europea pubblicherà la bozza di una legge che prevede maggiori poteri per l'Unione stessa in tema di controllo e supervisione del clearing di attività in euro.
Lo dice una fonte vicina alla situazione, evidenziando un altro elemento di contrasto tra blocco europeo e Gran Bretagna in vista della Brexit.
Buona parte delle transazioni in euro sono processate da clearing house con sede a Londra, grazie al ruolo globale della City.
La zona euro da tempo chiede più controllo su queste attività e l'arrivo della Brexit fornisce nuova forza a questa richiesta.
La Commissione europea, preoccupata per la crescita di importanza delle clearing house all'interno del sistema finanziario, ritiene necessario "rafforzare gli attuali accordi per la supervisione", ha spiegato la fonte.
Al centro della contesa sarà di fatto la London Clearing House, controllata di Lse, che a conclusione dell'iter della Brexit si troverà fuori dall'Ue.
Lch compensa il 50% degli scambi globali di interest rate swap (Irs) e oltre il 90% di quelli riferiti a swap standardizzati.
Al più presto domani è attesa una comunicazione da parte della Commissione che spieghi la necessità di "una supervisione più integrata", spiega la fonte, aggiungendo che potrebbero essere utili anche maggiori responsabilità per la Bce.
La comunicazione indicherà che le clearing house dovranno essere "soggette alle garanzie previste dal quadro giuridico dell'Unione", dettaglia la fonte.
A livello italiano Bankitalia ha già spiegato che la Brexit richiederà a Bankitalia stessa e a Consob di intensificare i
rapporti con il London Stock Exchange.
"Il venir meno di alcuni strumenti di collaborazione previsti dalla normativa europea richiederà alle nostre autorità di rafforzare e qualificare sia l'attività svolta nelle sedi di
sorveglianza cooperativa internazionale, sia le forme di cooperazione bilaterale con le autorità di supervisione inglesi" ha spiegato nei giorni il vice-direttore generale di Via Nazionale Luigi Federico Signorini.