Investing.com - L’euro resta piuttosto stabile contro il dollaro questo venerdì, in seguito al rilascio di dati positivi tedeschi e dopo le dichiarazioni rese ieri dal Presidente della BCE Mario Draghi.
La coppia EUR/USD ha toccato 1,2366 alla chiusura degli scambi asiatici, il minimo della seduta; successivamente il cambio si è attestato a 1,2377, in calo dello 0,01%.
Supporto a 1,2280, minimo di giovedì e minimo di due anni e resistenza a 1,2478, massimo del 2 dicembre.
I dati rilasciati stamane mostrano un aumento del 2,5% degli ordinativi alle fabbriche in Germania ad ottobre, contro le aspettative di un aumento dello 0,6%. I dati di settembre sono stati rivisti al rialzo ad un aumento dell’ì1,1% contro lo 0,8% precedentemente stimato.
La moneta unica è stata sostenuta ieri dalle dichiarazioni del Presidente della BCE Mario Draghi, il quale ha affermato che per ora la banca non implementerà un nuovo allentamento quantitativo, aggiungendo che il programma di stimolo sarà rivalutato nel primo trimestre 2015.
Secondo Draghi potrebbe variare l’ampiezza, la scala e la composizione del programma attualmente il corso. Il consigli direttivo resta unanime sulla possibilità di attuare misure eccezionali, laddove ce ne fosse la necessità.
La BCE sostanzialmente ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita e d’inflazione, sottolineando che le ultime previsioni non tengono conto del ripido calo dei prezzi del petrolio.
Le dichiarazioni sono giunte dopo la decisione di lasciare invariati i tassi al minimo record dello 0,05, decisione ampiamente prevista. Intanto, il dollaro resta supportato dall’ottimismo sulla ripresa economica negli USA, dopo che Dipartimento per il Lavoro USA ha dichiarato che il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è sceso di 17.000 unità a 297.000 la scorsa settimana, dal totale rivisto della settimana precedente di 314.000 unità.
L’euro è in salita contro la sterlina, con EUR/GBP in salita dello 0,16% a 0,7911.
Nel corso della giornata gli USA rilasceranno il report sull’occupazione non agricola, sul tasso di disoccupazione e sul reddito medio, nonché i dati sugli ordinativi industriali.