Di Alessandro Albano
Investing.com - La lira turca tocca nuovi minimi storici contro il dollaro dopo un altro taglio dei tassi d'interesse da parte della banca centrale turca, che continua ad assecondare la politica monetaria 'non ortodossa' di Erdogan nonostante un'inflazione al 21%.
Il Monetary Policy Committee turco ha tagliato il tasso dei pronti contro termine ad una settimana di 100 punti base al 14%, dopo aver ridotto il costo di prestito del 5% dal solo mese di settembre. Misure che hanno colpito pesantemente la valuta di Ankara, ora a TRY15,4 contro il biglietto verde, e con un deprezzamento del 60% da inizio anno.
Le decisioni della banca centrale hanno attirato molte critiche al governo da parte di opposizione e membri del gabinetto, che hanno accusato di Erdogan di voler portare le finanze statali sull'orlo del baratro. Commissioni, governo e banca centrale sono ormai un tutt'uno con il pensiero di Erdogan, visto che sono formate per la maggior parte da membri della famiglia del presidente o da persone a lui strettamente legate.
Dopo la decisione del mese scorso di ridurre i costi di prestito, si era alzata la voce dell'ex ministro delle finanze Lutfi Elvan che aveva sollecitato il governo a cambiare passo sui tassi d'interesse. Messo alla porta dopo soli 12 mesi d'incarico, Elvan è stato sostituito da Nureddin Nebati, 57 anni, viceministro delle finanze dal 2018 e molto vicino all'ex "zar" dell'economia Berat Albayrak, genero dello stesso Erdogan.
Prima del recente sprint sui tassi d'interesse, la banca centrale aveva provato a resistere alle pressioni di Erdogan mantenendo stabile (e talvolta aumentando) il costo della lira, restaurando un minimo di fiducia tra gli investitori istituzionali. Il risultato delle scelte ortodosse della banca ha tuttavia portato al licenziamento del governatore Naci Ağbal lo scorso marzo, e alla rimozione dal board dei vice governatori Semih Tumen e Ugur Namik Kucuk, e del membro dell'MPC Abdullah Yavas.
Con tassi d'interesse reali ormai ampiamente negativi e un potere d'acquisto delle famiglie quasi azzerato, la banca centrale pubblicherà il quadro di politica monetaria e dei tassi di cambio per il 2022 entro fine dicembre, mentre l'ufficio di statistica nazionale renderà noti i numeri sull'inflazione di dicembre il prossimo 3 gennaio.