MILANO (Reuters) - L'incerto esito del contenzioso tra Vivendi (PA:VIV) e Mediaset (MI:MS) sulla pay tv Premium potrebbe far slittare i tempi dell'asta dei diritti tv della Serie A per il triennio 2018-2021, o costringere la Lega Serie A a valutare diverse modalità di assegnazione.
Lo ha detto Luigi De Siervo, presidente di Infront Italy, che ha il ruolo di advisor della Lega, nel corso di un convegno a Milano, secondo quanto confermato da una portavoce presente all'evento.
"L'obiettivo di Infront e della Lega è di essere pronti con il bando tra marzo e aprile" ma molto dipenderà dall'evoluzione del mercato, e non è escluso si possa stare fermi "anche fino a settembre", ha affermato De Siervo.
Dall'ultima vendita per i diritti televisivi nazionali del campionato di calcio di serie A, realizzata nel 2014 e relativa al triennio 2015-2018, la Lega ha incassato da Mediaset e Sky Italia poco meno di un miliardo l'anno.
Ma l'incerta situazione di Premium, alla luce della mancata finalizzazione dell'accordo di vendita a Vivendi e dell'assenza di un compromesso tra la media company francese e il gruppo di Cologno, che sembrano prepararsi a una battaglia legale, potrebbe prefigurare uno scenario diverso per la prossima assegnazione.
"Se ci fosse un solo player, la Lega dovrebbe avere un piano B e potrebbe essere costretta a considerare anche l'ipotesi di vendita diretta", ha detto De Siervo, assicurando che comunque il risultato della vendita dei diritti potrà essere superiore a quello del triennio in corso.
I contratti di vendita dei diritti tv del campionato per le stagioni 2015-2018 hanno garantito alla Lega un incasso di circa 1,2 miliardi di euro l'anno, tra licenze nazionali ed estere.
La stessa Uefa, ha inoltre spiegato De Siervo, sta temporeggiando sulla data della gara per i diritti della Champions League, che dovrebbe aver luogo nei primi mesi dell'anno prossimo, perchè "in questa situazione rischia di trovarsi con un solo interlocutore".