Investing.com – L’euro è salito al massimo di un mese contro lo yen, l’indicazione su nuove misure di allentamento da parte della Banca del Giappone hanno pesato sullo yen, mentre i timori nella zona euro hanno pesato sulla moneta unica.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 101,62, il massimo dal 22 maggio; successivamente il cambio ha toccato 101,38, in salita dello 0,31%.
Supporto a 100,53, minimo della sessione e resistenza a 102,37, massimo del 17 maggio.
Stamane lo yen è andato sotto pressione dopo che Koji Ishida, policymaker della Banca del Giappone ha dichiarato che la banca centrale è pronta a prendere misure decise per supportare l’economia, indicando la possibilità di un ulteriore allentamento nei prossimi mesi.
L’euro è stato limitato dai dati che mostrano un calo dell’attività manifatturiera nella zona euro al passo più veloce dal luglio 2009 a giugno, con l’indice PMI in calo a 44,8 a giugno dalla lettura finale di 45,1 di maggio.
L’indice PMI del settore manifatturiero nella zona euro è invece salito a 46,8, dal 46,5 di maggio e contro una previsione di un calo a 46,5, restando tuttavia al di sotto del livello del 50 che separa crescita da contrazione.
L’attività manifatturiera tedesca è scesa al livello più basso degli ultimi 3 anni a giugno, per via della crisi della zone euro che ha colpito l’export.
Gli investitori attendono cauti un audit delle banche spagnole nel corso della giornata, nei timori che i risultati possano mostrare che i 100 miliardi di euro stabiliti come aiuto per le banche del paese non siano abbastanza.
Stamane la Spagna ha venduto all’asta più dei 2 miliardi di titoli di stato, ma il paese ha visto i rendimenti salire bruscamente.
Il rendimento medio dei titoli a 5 anni è salito al 6,07%, contro il 4,96% del mese scorso. In seguito all’asta il rendimento medio dei titoli a 10 anni è rientrato a 6,55% dopo aver toccato durante la settimana 7,28%, un nuovo record storico.
L’euro è rimasto dotto un ulteriore pressione dopo che la Fed ha annunciato di aver esteso l’attuale programma di acquisto di bond fino alla fine dell’anno,
deludendo i mercati che si aspettavano misure più aggressive per sostenere la principale economia mondiale, dopo la serie di recenti dati USA piuttosto deboli.
Lo yen è sceso contro il dollaro, con USD/JPY in salita dello 0,68%, a 80,07.
Sempre oggi, il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che il numero di persone che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana terminata il 16 giugno è sceso a 387.000, deludendo le aspettative di un calo a
380.000.
Nel corso della giornata è atteso il discorso del presidente della BCE, Mario Draghi, mentre gli USA rilasceranno i dati sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, seguito dai dati preliminari sull’attività manifatturiera ed un report sulla vendita di case esistenti. Il paese rilascerà inoltre i dati sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.
Nel pomeriggio degli scambi europei il cambio EUR/JPY ha toccato 101,62, il massimo dal 22 maggio; successivamente il cambio ha toccato 101,38, in salita dello 0,31%.
Supporto a 100,53, minimo della sessione e resistenza a 102,37, massimo del 17 maggio.
Stamane lo yen è andato sotto pressione dopo che Koji Ishida, policymaker della Banca del Giappone ha dichiarato che la banca centrale è pronta a prendere misure decise per supportare l’economia, indicando la possibilità di un ulteriore allentamento nei prossimi mesi.
L’euro è stato limitato dai dati che mostrano un calo dell’attività manifatturiera nella zona euro al passo più veloce dal luglio 2009 a giugno, con l’indice PMI in calo a 44,8 a giugno dalla lettura finale di 45,1 di maggio.
L’indice PMI del settore manifatturiero nella zona euro è invece salito a 46,8, dal 46,5 di maggio e contro una previsione di un calo a 46,5, restando tuttavia al di sotto del livello del 50 che separa crescita da contrazione.
L’attività manifatturiera tedesca è scesa al livello più basso degli ultimi 3 anni a giugno, per via della crisi della zone euro che ha colpito l’export.
Gli investitori attendono cauti un audit delle banche spagnole nel corso della giornata, nei timori che i risultati possano mostrare che i 100 miliardi di euro stabiliti come aiuto per le banche del paese non siano abbastanza.
Stamane la Spagna ha venduto all’asta più dei 2 miliardi di titoli di stato, ma il paese ha visto i rendimenti salire bruscamente.
Il rendimento medio dei titoli a 5 anni è salito al 6,07%, contro il 4,96% del mese scorso. In seguito all’asta il rendimento medio dei titoli a 10 anni è rientrato a 6,55% dopo aver toccato durante la settimana 7,28%, un nuovo record storico.
L’euro è rimasto dotto un ulteriore pressione dopo che la Fed ha annunciato di aver esteso l’attuale programma di acquisto di bond fino alla fine dell’anno,
deludendo i mercati che si aspettavano misure più aggressive per sostenere la principale economia mondiale, dopo la serie di recenti dati USA piuttosto deboli.
Lo yen è sceso contro il dollaro, con USD/JPY in salita dello 0,68%, a 80,07.
Sempre oggi, il Dipartimento del Lavoro ha dichiarato che il numero di persone che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana terminata il 16 giugno è sceso a 387.000, deludendo le aspettative di un calo a
380.000.
Nel corso della giornata è atteso il discorso del presidente della BCE, Mario Draghi, mentre gli USA rilasceranno i dati sulle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, seguito dai dati preliminari sull’attività manifatturiera ed un report sulla vendita di case esistenti. Il paese rilascerà inoltre i dati sull’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia.