L’esperto fa il punto sulla guerra commerciale ed evidenzia come il PIL cinese sarà più colpito rispetto a quello USA, con una minor crescita stimata allo 0,7% nel 2019. Visti gli attuali rendimenti, i Treasury rappresentano un’occasione da cogliere.
È sotto gli occhi di tutti che la guerra commerciale promossa dall’amministrazione Trump alla Cina e, in misura minore, agli altri partner commerciali sia stata una delle fonti di maggiore preoccupazione dei mercati in questo 2018. I mercati azionari ed obbligazionari per tutto l’anno sono stati in balia delle news riguardanti i dazi commerciali e ora gli investitori temono che, se Trump dovesse trionfare nelle elezioni di midterm (previste per il prossimo 6 novembre) la sua posizione politica ne risulterebbe rafforzata e le tensioni sui mercati potrebbero proseguire.
IL PIL CINESE RISCHIA SOTTRAZIONE DELLO 0,7%NEL 2019
Alla luce di queste prospettive, Prashant Chandran, fund manager di Western Asset (Legg Mason), ritiene che, in uno scenario di prolungata guerra commerciale, la crescita di Pechino risulterebbe più colpita rispetto a quella di Washington, con una sottrazione nel prossimo anno dello 0,7% al PIL cinese. Una previsione, quella di Prashant Chandran, che insieme a Ken Leech gestisce il fondo Legg Mason Western Asset Macro Opportunities Bond da 7,5 miliardi di dollari, che tiene conto sia della conferma dell’incontro tra il presidente americano Trump e quello cinese Xi al prossimo G20, e sia della imminente visita del premier giapponese Abe in Cina...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Legg Mason