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Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì

Pubblicato 04.06.2018, 11:42
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 4 giugno:

1. Future Dow su di 150 punti

Il mercato azionario USA sembra destinato ad aprire la settimana in salita, con gli investitori incoraggiati dal report solido sull’occupazione statunitense della scorsa settimana.

Alle 5:40 ET, i future Dow blue-chip salgono di 150 punti, o dello 0,6%, e i future S&P 500 sono in salita di 12 punti, o dello 0,4%.

I future Nasdaq 100 legati al settore tech salgono di 35 punti, o dello 0,5%, avviandosi a testare il massimo storico di gennaio di 7.588 punti.

Wall Street ha visto un rialzo venerdì sulla scia dell’ultimo report sull’occupazione che ha rivelato una forza dell’economia USA, con i titoli tech in testa all’impennata.

Non sono previsti dati economici di rilievo nel corso della giornata ed è atteso solo il report sugli ordinativi alle fabbriche alle 10:00 ET (14:00 GMT).

Il calendario degli utili sarà tranquillo: non sono previsti report di compagnie di spicco, anche se gli investitori seguiranno i risultati di Dell Technologies, Palo Alto Networs e Coupa Software.

2. L’avvertimento della Cina sui dazi USA

Ieri la Cina ha messo in guardia gli Stati Uniti dichiarando che eventuali accordi raggiunti sui commerci e gli affari tra i due paesi saranno nulli se Washington dovesse introdurre i dazi ed altre misure commerciali, mentre i due paesi hanno concluso l’ultimo round di trattative a Pechino.

Le due principali economie mondiali si stanno minacciando a vicenda con dazi da decine di miliardi di dollari negli ultimi mesi, scatenando i timori che Washington e Pechino possano finire in una vera e propria guerra commerciale che danneggerebbe la crescita globale sconvolgendo i mercati.

In assenza di report economici di rilievo e di notizie sugli utili questa settimana, i mercati si concentreranno sulle notizie legate al commercio, mentre il Presidente Donald Trump si prepara ad incontrare i leader mondiali al summit del G7 in Canada.

3. Il dollaro scende, pesano le tensioni USA-Cina per il commercio

Il dollaro inizia la settimana in calo, le trattative commerciali nel weekend tra USA e Cina si sono concluse con un nulla di fatto, facendo temere che le discussioni possano saltare.

L’indice del dollaro scende dello 0,4% a 93,76.

Non sono previsti commenti della Federal Reserve questa settimana in quanto è iniziato il silenzio stampa in vista del vertice del 12 e 13 giugno del Federal Open Market Committee, in occasione del quale ci si aspetta che la banca alzi i tassi di interesse.

È sempre più probabile che la Fed intervenga sui tassi una quarta volta quest’anno in seguito al report sull’occupazione USA della scorsa settimana da cui è emerso che la crescita dell’occupazione è accelerata a maggio e che il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di 18 anni del 3,8%.

Il report del Dipartimento per il Lavoro USA ha rivelato anche un solido aumento dei compensi, segnale di un rapido inasprimento delle condizioni del mercato del lavoro, che potrebbe riaccendere i timori per l’inflazione.

4. Prezzo del greggio ancora sotto pressione

Il prezzo del greggio inizia la settimana a rilento, l’aumento della produzione petrolifera statunitense e le aspettative che i membri dell’OPEC alzino la produzione restano al centro della scena.

Il greggio USA West Texas Intermediate scende di 12 centesimi, o dello 0,2%, a 65,69 dollari al barile, vicino al minimo dall’11 aprile.

I future del greggio Brent vanno giù di 35 centesimi, o dello 0,5%, a 76,43 dollari al barile.

Nelle ultime sedute, il prezzo è sceso nei timori che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio e i membri non OPEC con a capo la Russia possano decidere di alzare la produzione, nonostante l’aumento negli Stati Uniti.

Intanto, la differenza tra il Brent e il WTI resta vicino al massimo di tre anni di più di 10 dollari al barile. La differenza è raddoppiata in meno di un mese, dal momento che la mancanza di capacità degli oleodotti negli Stati Uniti ha bloccato molta della produzione all’interno della nazione.

5. Mercati europei ed euro spinti dalla riduzione dei rischi politici

I mercati finanziari europei continuano la loro ripresa, incoraggiati dai segnali di una riduzione del rischio politico in Itala e Spagna.

L’indice paneuropeo Stoxx 600 sale dello 0,5% negli scambi di metà mattina, con tutti i settori e le borse in territorio positivo.

Tra gli indici nazionali, le borse italiane e spagnole segnano i maggiori rialzi, dopo una settimana di forte incertezza tra i partiti italiani che hanno negoziato per formare un governo e il Primo Ministro spagnolo che è stato deposto.

L’euro sale dello 0,6% contro il dollaro a 1,1731 (EUR/USD), allontanandosi dal minimo di 10 mesi della scorsa settimana di 1,1506.

Ulteriore segnale della calma tornata sui mercati, lo spread tra il rendimento dei bond italiani e spagnoli e quello dei Bund tedeschi si è ridotto notevolmente.

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