ROMA (Reuters) - Il nuovo consiglio di amministrazione della Rai ha deciso oggi all'unanimità di attribuire alcune importanti deleghe su contratti e nomine alla presidente Monica Maggioni, mentre nelle prossime settimane la Camera dovrebbe approvare la legge di riforma del broadcaster pubblico.
La scelta di oggi, annunciata da un comunicato aziendale, di attribuire alla presidente le deleghe "in materia di approvazione di atti e contratti aziendali fino a 10 milioni di euro, nonché le nomine dei dirigenti di primo e secondo livello delle direzioni non editoriali", non è una novità. Una decisione analoga era stata presa dal precedente cda, all'epoca del governo Monti.
Si tratta però di un segnale interessante, dato che nei giorni scorsi le dichiarazioni di un consigliere vicino a Matteo Renzi, Guelfo Guelfi, e alcune indiscrezioni avevano fatto pensare a un possibile disaccordo in cda sulla ripartizione delle deleghe, in contrasto con l'indicazione dello stesso premier di una una leadeship aziendale forte e il più possibile svincolata dai partiti.
Il voto favorevole dei due consiglieri vicini al centrodestra, Arturo Diaconale e Giancarlo Mazzuca, nonché di Carlo Freccero, indicato dal M5s, sembra indicare un avvio tranquillo e coordinato fra le varie posizioni per la nuova Rai del direttore generale Antonio Campo Dall'Orto, i cui poteri sono comunque destinati ad aumentare nei prossimi mesi.
Il disegno di legge già approvato dal Senato (che però ha bocciato la delega al governo delega per modificare entro un anno il sistema di finanziamento dell'azienda pubblica radio-tv) e presto all'esame della Camera, prevede infatti l'attribuzione di deleghe particolari al dg (tra cui quelle oggi assegnate alla presidente) tali da farne una sorta di amministratore delegato.
Intanto, in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano "il Foglio", Campo Dall'Orto ha indicato alcune sue linee guida per la nuova Rai: peso maggiore del "prodotto digitale", più attenzione alla sperimentazione anche a rischio di perdere ascolti, ripensamento della formula del talk show.
(Massimiliano Di Giorgio)