ROMA (Reuters) - Lo Stato deve tornare ad avere il controllo dell'ex compagnia di bandiera Alitalia [CAITLA.UL], oggi alle prese con una nuova crisi e che necessita di investimenti per 2 miliardi di euro.
Lo ha detto oggi il vice presidente della Camera Luigi Di Maio, considerato il prossimo candidato premier del Movimento Cinque Stelle.
"I processi devono andare in un senso in cui lo Stato ha di nuovo la governance di quell'azienda", ha detto Di Maio durante un forum con l'agenzia giornalistica Agi, rispondendo a una domanda.
"Se vogliamo avere una politica strategica turistica e aziendale dobbiamo dotarci di una compagnia di bandiera che cambi la sua mission", ha detto ancora l'esponente politico grillino, secondo cui Alitalia deve essere "il trampolino di lancio per la nostra economia nei paesi emergenti, negli Usa e in America Latina".
Il futuro di Alitalia è "su lunga tratta e paesi emergenti", ha detto Di Maio, aggiungendo che "su questo lo stato deve fare degli investimenti", anche se ha spiegato di non sapere quali possano essere i passi per far tornare la compagnia sotto il controllo pubblico.
Alitalia oggi è controllata al 49% dalla compagnia emiratina Ethad e al 51% dal consorzio Cai, di cui fanno parte, tra gli altri, Banca Intesa (MI:ISP), UniCredit (MI:CRDI) e Poste Italiane (MI:PST).
Il governo ha escluso, per bocca del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, di intervenire finanziariamente per Alitalia.