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Apple: perché i gestori di fondi non la vogliono?

Pubblicato 09.10.2020, 13:46
Aggiornato 09.10.2020, 13:47
© Reuters.
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Versione originale di Sara Busquets – traduzione a cura di Investing.com

Investing.com - Apple (NASDAQ:AAPL) è senza dubbio la società più quotata al mondo, ma i gestori di fondi sembrano non credere troppo nelle sue possibilità. Lo conferma un recente rapporto della banca d'investimento UBS, che analizza regolarmente le posizioni di circa 37.000 fondi per trovare il valore meno “sottovalutato” e quello più “sopravvalutato” in base ai movimenti effettuati dai gestori e alle loro posizioni in determinati indici.

Il rapporto è stato pubblicato il 5 ottobre e ha mostrato che la media dei suoi fondi in Apple all'inizio del mese si avvicinava al 2,6%, contro il 3,9% delle azioni della società Apple nel MSCI All-Countries World. Queste cifre portano alla seguente conclusione: Apple è il titolo meno "amato" al mondo. Nonostante ciò, c'è una nota positiva pe la casa di Cupertino: alcuni manager ritengono che non sia esattamente il momento di un maggiore pessimismo nei confronti dell'azienda.

Tazi, portfolio manager di Syz Private Banking, ha dichiarato a Financial News: "il mercato è passato dall'amare il titolo all'odiarlo e ora si trova nel mezzo. Quest'anno il pendolo ha oscillato più verso il valore positivo, con un aumento di oltre il 50% dall'inizio dell'anno. Tazi, che raccomanda la neutralità su Apple - in precedenza sovrastimato - "non è più a buon mercato, ma non è nemmeno sopravvalutato. Teniamo presente che il sentimento del mercato può cambiare rapidamente e fortemente sui titoli come Apple, che molti investitori seguono con cautela".

L'analisi di UBS ha aggiunto la prova che i manager vedono anche il rischio di essere "coinvolti" in un mercato tecnologico altamente surriscaldato negli Stati Uniti.

Financial News offre un'altra informazione significativa a questo proposito, questa volta riferita a Bank of America (NYSE:BAC). Il mese scorso la banca ha pubblicato un sondaggio che rivela come i gestori di fondi siano "paranoici" sul settore tecnologico statunitense, descrivendolo come il più ‘trafficato’ di tutti i tempi. Nello stesso rapporto si afferma che la bolla tecnologica è il secondo maggior rischio per gli investitori, solo dietro la pandemia da Covid 19.

In un altro articolo di MarketWatch Thomas Hayes di Great Hill Capital ha spiegato cosa raccomanda ai suoi clienti in questi tempi di incertezza e volatilità. In particolare, raccomanda di continuare a investire ("anche in modo aggressivo"), ma fugge da questo settore perché secondo lui i grandi progressi arriveranno da altri settori. "Ora l'opportunità verrà da quei settori che sono stati lasciati indietro dalla reclusione", aggiunge.

Per Hayes, inizia ora un nuovo periodo di "riapertura" e in cui le opportunità abbondano, riferendosi ai settori farmaceutico e sanitario.

Tornando al rapporto UBS, egli afferma che, sebbene il settore tecnologico sia da tempo sovrastimato, ci sono altri fattori "meglio posizionati" di Apple, come Alphabet (NASDAQ:GOOGL) o Mastercard Inc (NYSE:MA), che non sono coinvolti nel software come un servizio. "Questo è ciò che si distingue veramente quest'anno, un buon momento anche per aziende come Zoom Video Communications Inc (NASDAQ:ZM) o Salesforce.com Inc (NYSE:CRM)".

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