MILANO (Reuters) - Banca Carige (MI:CRGI) torna all'utile nel primo trimestre con un risultato netto di 6,4 milioni di euro dal rosso di 41,1 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso grazie al calo dei costi di gestione e delle rettifiche.
In miglioramento, su base trimestrale, anche i ricavi che segnano un'inversione di rotta con un margine di interesse che cresce del 5,3% a 55,5 milioni rispetto al quarto trimestre 2017 e commissioni a +6,7% a 61,9 milioni.
Le rettifiche su crediti scendono a 12,9 milioni, in forte calo dell'83% su base annua e del 94,9% rispetto al quarto trimestre, beneficiando delle operazioni di derisking condotte nel secondo semestre del 2017 con il deconsolidamento di 2,1 miliardi di sofferenze e la contabilizzazione di circa 750 milioni di perdite per cessioni e svalutazioni.
Il costo del rischio del primo trimestre è pertanto pari a 32 punti base annualizzati.
I crediti deteriorati lordi ammontano a 4,7 miliardi, stabili sui livelli di dicembre 2017 con un Npe ratio lordo al al 26,7%
In particolare le sofferenze sono pari a 1,7 miliardi e sono coperte al 73,6%, mentre gli Utp ammontano a 2,9 miliardi con un coverage del 37,1%.
Il Cet1 phased-in è pari al 12,1%, superiore alla soglia minima del 9,625% richiesta da Bce, mentre il Total capital ratio phased-in si attesta al 12,3%, superiore al requisito regolamentare ma inferiore al target Srep 2018 (13,125%).
Con il perfezionamento delle operazioni straordinarie in corso, previste dal piano, i coefficienti patrimoniali saliranno rispettivamente al 13,4% e al 13,6%.
Sul fronte dei costi, quelli di gestione core sono scesi nel trimestre del 9,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 117,8 milioni, con un cost/income dell'87,1%, in deciso calo dal 98,5% del 2017.