ROMA (Reuters) - A fine 2017, gli iscritti effettivi alla previdenza complementare in Italia sono 7,6 milioni, in crescita annua del 6,1%. Le nuove adesioni sono state 679.000, in linea con il 2016.
Lo comunica Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, nella relazione annuale, precisando che il tasso di adesione resta basso tra le donne (25,4% contro il 31,4% degli uomini) e i giovani sotto i 34 anni (19%).
Rispetto al 2016, gli iscritti ai Pip (piani individuali pensionistici di tipo assicurativo) nuovi sono quasi 3 milioni (+7,6% rispetto al 2016).
Gli iscritti ai fondi negoziali sono invece saliti del 7,8% a quasi 2,8 milioni, con una crescita determinata principalmente dalle nuove adesioni contrattuali automatiche.
Prosegue l'andamento vivace dei fondi aperti con oltre 1,3 milioni di iscritti, in crescita del 9,2%.
Sale del 14% il numero di posizioni sulle quali non sono stati versati contributi nel 2017 che riguarda 1,8 milioni di iscritti (il 23,5% del totale).
I fondi pensione negoziali e aperti hanno reso in media rispettivamente il 2,6% e il 3,3%. Per i Pip nuovi di ramo III, il rendimento medio è stato del 2,2% e per le gestioni separate di ramo I l’1,9%.
I rendimenti sono superiori alla rivalutazione del Tfr che è stata, al netto delle tasse, dell’1,7%.
A fine 2017, il patrimonio dei fondi è pari a 162,3 miliardi (+7,3%) e rappresenta il 9,5% del Pil e il 3,7% delle attività finanziarie delle famiglie italiane.
Alla fine del 2017, il numero di fondi è calato a 415.
Le risorse gestite sono pari a oltre 240 mld cosa che, secondo il presidente Mario Padula, mostra "l’esigenza di un adeguato rafforzamento e potenziamento delle strutture di vigilanza".
Padula suggerisce anche di "introdurre schemi di incentivazione fiscale dei contributi che prevedano la possibilità di riportare ad anni di imposta successivi i benefici che non si sono utilizzati in una fase di incapienza" per aiutare le fasce deboli.
Il settore della sanità integrativa, seppur già largamente sviluppato con 500 fondi), non risulta adeguatamente regolato né vigilato, secondo Padula, che propone una vigilanza unica con la previdenza complementare.