IL CAIRO, Egitto (Reuters) - Il governo italiano non sta chiedendo alla Banca centrale europea (Bce) garanzie sul debito pubblico in caso di "attacchi speculativi".
Lo dice il vice premier e ministro dello Sviluppo e del Lavoro, Luigi Di Maio, parlando con i cronisti a margine dell'incontro a Il Cairo con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
"Noi non stiamo chiedendo aiuto a nessuno perché non c'è nessun attacco speculativo. Qualora dovesse esserci noi ci aspettiamo di capirne la natura, perché l'Italia non è nuova ad attacchi speculativi per far cadere i governi", ha detto Di Maio.
Il quotidiano La Stampa scrive oggi che il governo punterebbe ad "alzare la posta, mettere in qualche modo paura all'Europa" per ottenere un nuovo programma di acquisto di titoli sovrani.
Da inizio mese, con l'acuirsi delle tensioni sui mercati, alcuni esponenti di governo e maggioranza sostengono la tesi che la Bce debba fornire uno 'scudo' sul debito pubblico italiano.
Claudio Borghi, economista euroscettico e presidente della commissione Bilancio della Camera, ha detto a Reuters il 13 agosto che "l'euro si smantellerà" senza lo scudo della Bce sui rendimenti dei titoli italiani e di altri Stati periferici europei.
Di Maio dice che "se dovesse esserci un attacco speculativo sarà per ragioni politiche".
"Per ragioni economiche, dei fondamentali economici, non solo siamo molto tranquilli ma da settembre presenteremo il piano delle riforme che vanno dalla sburocratizzazione, agli investimenti, alla riforma fiscale e al reddito di cittadinanza. È la nostra 'road map' per far sviluppare l'economia e farla crescere", ha aggiunto.
(Aidan Lewis)