By Gavin Jones and Giuseppe Fonte
ROMA, 8 aprile (Reuters) - L'Italia aumenterà probabilmente l'obiettivo di deficit 2020 al 2,1% circa del prodotto interno lordo in occasione della presentazione del nuovo Documento di economia e finanza questa settimana, secondo quanto riferito da tre fonti governative a Reuters, e il numero potrebbe subire una nuova revisione al rialzo dopo l'estate.
L'attuale obiettivo di deficit 2020, fissato a dicembre, è 1,8% in calo dal 2,04% indicato per quest'anno, ma il recente rallentamento economico comporta che entrambi gli anni debbano essere rivisti.
La crescita del Pil del prossimo anno sarà portata poco sotto l'1% dalla previsione attuale dell'1,1%, secondo due fonti.
I numeri nel DEF non saranno finalizzati prima della fine
di colloqui in corso tra gli alleati di governo, Movimento 5 stelle e Lega.
Il governo aggiornerà nuovamente i suoi obiettivi macro e di finanza pubblica a settembre, quando dovrà trovare un modo per scongiurare circa 23 miliardi di aumenti dell'Iva.
Claudio Borghi, presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, ha detto il mese scorso il governo potrebbe annullare gli aumenti dell'Iva lasciando semplicemente crescere il disavanzo sopra il limite del 3% stabilito dalle regole europee.
Questa proposta dovrebbe essere respinta dal ministro dell'Economia Giovanni Tria che deve gestire anche le rischieste della Lega di introdurre drastici tagli fiscali.
Secondo la bozza del Programma nazionale di riforme visto da Reuters, il governo intende ridurre gradualmente le tasse sul reddito e semplificare il sistema delle agevolazioni fiscali riducendo il numero delle aliquote da cinque a due e tagliando l'imposta sulle società al 20 percento. [nL8N21N5IB}
Le previsioni di crescita del Pil di quest'anno saranno probabilmente ridotte allo 0,3 o 0,4% dall'1% e il deficit
sarà aumentato a circa il 2,3%, secondo quanto riportato da Reuters il 3 aprile citando fonti governative.
Il Def tenterà di impostare il debito pubblico in un trend declinante dal record del 132,1% del Pil raggiunto lo scorso anno, ha detto Tria, sebbene il rallentamento economico renda il compito più difficile.
Domani l'Istat pubblicherà le nuove revisioni del Pil per il 2018 e il 2017, che dovrebbero mostrare un rapporto debito/Pil perfino più alto.
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