di Giuseppe Fonte
ROMA/MILANO (Reuters) - Le passività dell'Italia sul sistema di pagamenti europeo Target2 hanno superato a dicembre i 200 miliardi, avvicinandosi al picco di 289 miliardi raggiunto ad agosto 2012.
Il dato sta alimentando i timori di analisti stranieri mentre la Banca d'Italia e il Tesoro, che pure registrano il fenomeno, lo attribuiscono a fattori tecnici escludendo una crisi di fiducia.
Euro Intelligence scrive in un report che la posizione debitoria italiana peggiora perché le banche cercano di "compensare una fuga di capitali".
Hans Werner Sinn, presidente dell'istituto tedesco Ifo, dice che "la crisi dell'Eurozona è solo latente e non è affatto finita".
Interpellato da Reuters, il ministero dell'Economia italiano assicura che "non c'è nessuna fuga di capitali dall'Italia. La gestione del debito non presenta problemi e con la ripresa della crescita il debito comincerà a declinare".
"In questi primi giorni del 2015 il mercato sta mostrando grande fiducia nei confronti della Repubblica italiana e lo si vede dai titoli di Stato che riscontrano un'elevata domanda", dice il portavoce del ministro Pier Carlo Padoan.
La Banca d'Italia aggiunge che rispetto a ottobre, quando le passività ammontavano a 195 miliardi, il saldo "non ha mostrato alcuna chiara tendenza ad aumentare a parte la consueta volatilità".
Target2 è il sistema europeo grazie al quale è possibile regolare le transazioni tra i diversi Stati membri.
Ad esempio, una transazione commerciale tra una impresa italiana e un fornitore tedesco viene regolata con un bonifico che dall'Italia arriva in Germania. Una banca italiana dispone quindi il pagamento a una banca tedesca e l'operazione transita attraverso le rispettive banche centrali con l'intermediazione della Bce. Alla fine la Banca d'Italia registra un debito sul sistema Target2 e la Bundesbank un credito.
Quando, a causa della crisi, si è bloccato il mercato interbancario europeo, le banche italiane hanno attinto alla liquidità della Bce per colmare il gap tra impieghi e raccolta e procedere con i normali pagamenti.
Questo significa che la Germania, attraverso la Bundesbank che è il maggior azionista della Bce, ha finanziato l'Italia così come gli altri Paesi più esposti alla crisi di fiducia. Ecco perché economisti come Siin sono così attenti all'evoluzione di Target2.
La posizione creditoria della Bundesbank ha raggiunto il livello massimo di quasi 751 miliardi ad agosto 2012, per poi scendere progressivamente fino a raggiungere il livello di 461 miliardi a dicembre 2014, stando alle serie storiche elaborate dall'Università di Osnabrück e visibili sul sito Euro Crisis Monitor.
E l'Italia? Pur con forti oscillazioni in alcuni periodi, da agosto 2012 la posizione debitoria è via via migliorata, fino a raggiungere il minimo di 130 miliardi nel luglio scorso.
Da allora però la situazione è tornata a peggiorare e il 2014 si è chiuso con un saldo negativo di 209 miliardi.
Bankitalia attribuisce la crescita del saldo negativo a fattori tecnici quali il rimborso alla scadenza di importi rilevanti di titoli di Stato a favore di non residenti, utilizzando l'elevato livello di disponibilità liquide.
Incidono anche le due emissioni Tltro, che le banche italiane hanno utilizzato per ridurre la raccolta dall'estero sul mercato interbancario.
Hanno collaborato Stefano Bernabei e Valentina Za
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