Investing.com - Il prezzo del rame scende questo lunedì, nel corso della giornata i funzionari della Grecia e dell’Unione Europea si incontreranno a Bruxelles per discutere di una soluzione per il piano di salvataggio della Grecia.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a marzo scende di 1,4 centesimi, o dello 0,55%, a 2,591 dollari la libbra negli scambi della mattinata europea.
Supporto a 2,536 dollari, il minimo dal 12 febbraio e resistenza a 2,642 dollari, il massimo dal 13 febbraio.
Venerdì, il rame è salito di 0,3 centesimi, o dello 0,12%, a 2,605 dollari la libbra per via dei dati europei incoraggianti che hanno alimentato le speranze di un aumento della richiesta del metallo rosso.
Nel corso della giornata, si terranno nuove trattative tra i funzionari della Grecia e dell’Unione Europea, dopo che il vertice della scorsa settimana per trovare un accordo sul debito si è concluso senza una soluzione.
L’attuale piano di salvataggio della Grecia da 240 miliardi di euro scadrà il 28 febbraio ed il nuovo governo greco non intende prolungarlo, alimentando i timori per uno scontro con i creditori che potrebbe comportare l’uscita del paese dalla zona euro.
Ieri Atene si è detta fiduciosa sul raggiungimento di un compromesso ma ha ribadito che non accetterà severe misure di austerity nel nuovo accordo.
L’Indice della borsa di Atene è crollato di oltre il 4%, mentre il rendimento dei Titoli di Stato della Grecia a 10 Anni è salito vicino al 10%.
Intanto in Giappone, i dati di questa mattina hanno mostrato che l’economia ha ripreso a crescere nell’ultimo trimestre del 2014, ma la crescita è risultata più debole del previsto, segnale che la ripresa resta instabile.
Secondo i dati ufficiali, l’economia nipponica è cresciuta al tasso annuo del 2,2% nel trimestre terminato a dicembre, al di sotto del previsto 3,7%.
Il rame risente delle prospettive di crescita economica per via dell’ampio utilizzo nelle industrie.
Sul Comex, i futures dell’oro con consegna ad aprile salgono di 7,30 dollari, o dello 0,59% a 1.234,40 dollari l’oncia troy, mentre i futures dell’argento con consegna a marzo sono in salita di 6,8 centesimi, o dello 0,39%, a 17,36 dollari l’oncia.
I volumi degli scambi resteranno limitati oggi dal momento che i mercati statunitensi sono chiusi per la festa del Presidents' Day.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,2% a 94,05, continuando la discesa iniziata nella seduta precedente.
L’indebolimento del dollaro in genere favorisce l’oro, poiché aumenta l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime espresse in dollari più economiche per i titolari di altre valute.
Nonostante i recenti rialzi, il prezzo resta vulnerabile tra le crescenti aspettative che la Federal Reserve possa iniziare ad alzare i tassi di interesse statunitensi già a giugno.
I traders attendono i verbali dell’ultimo vertice della Fed, previsti per mercoledì, per avere ulteriori indicazioni sulla tempistica di un aumento dei tassi da parte della banca centrale.
Le aspettative di un aumento anticipato dei tassi di interesse sono ribassiste per l’oro, dal momento che il metallo prezioso spesso non riesce a competere con gli investimenti ad alto rendimento in concomitanza all’aumento dei tassi.