di Paolo Biondi
ROMA (Reuters) - La chiusura di diverse frontiere europee ha riaperto il dibattito sulla validità di Shengen. Eppure le notizie che incidono sulla nostra vita di questi giorni vengono tutte dall'estero.
E' ancora l'economia cinese a influenzare l'andamento della borsa di Milano che, dopo la batosta di ieri, questa mattina registra nuovamente perdite superiori al 2%. Il tonfo del petrolio accresce l'instabilità dei mercati e aumenta l'incertezza sul futuro di crescita e stabilità. Intanto il dollaro si rafforza e lo yuan si svaluta, riportando il mondo ad assomigliare a quello antico di alcuni decenni fa.
L'esperimento nucleare coreano agita le diplomazie di tutto il mondo ancora scosse dal durissimo scontro tra l'Iran sciita e l'Arabia Saudita sunnita. Nella ben più vicina Colonia ci si interroga sull'incredibile episodio della sterminata gang di immigrati con plurimi reati contro donne a capodanno.
Il tutto mentre i dibattiti di politica estera da noi servono solo per polemicucce di cortile. Difficile che i progranmmi in termini di scenari globali appassionino un elettorato distratto più da gossip politici di bottega e dai nuovi scandaletti pentastellati. Il nuovo anno inizia con vizi vecchi mentre le novità globali bussano alla porta.