MILANO (Reuters) - A Piazza Affari proseguono le speculazioni sull'atteso risiko bancario che si concentrano attorno a Bpm, Ubi Banca (MI:UBI) e Mps, con quest'ultima più gettonata dopo il recente crollo delle quotazioni e dopo che il premier Matteo Renzi ha auspicato una soluzione italiana.
Con Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e UniCredit che hanno escluso ogni coinvolgimento, gli investitori guardano a Ubi come possibile cavaliere bianco dell'istituto senese, magari assieme a Popolare Milano (MI:PMII).
Diverse fonti vicine alla situazione ribadiscono tuttavia che la priorità della banca guidata da Victor Massiah è ancora Bpm, anche se nessuno si sente di escludere categoricamente un'operazione con Siena a tre.
"In questo momento tutto è possibile ma niente è facile, anzi tutto è complicato", commenta una fonte.
Un'altra fonte ricorda come "la priorita di Ubi è sempre Milano" mentre una fusione a tre con Mps "richiede tempi lunghi ed è difficile da digerire".
Inoltre, suggerisce una terza fonte, una soluzione di questo tipo lascerebbe in posizione isolata il Banco Popolare (MI:BAPO) che punta con decisione verso un merger con Bpm, e creerebbe uno squilibrio nel panorama di consolidamento domestico.
Intanto in borsa l'ipotesi che Ubi possa procedere a una aggregazione con Mps viene vista come un rischio in termini di qualità degli asset e di peggioramento di capitale nel caso in cui la banca senese dovesse effettuare svalutazioni per cedere sofferenze.
E lo stesso discorso vale per una fusione a tre anche se in fasi separate.
Attorno alle 12,20 Ubi, che venerdì aveva lasciato sul terreno il 4,7% perde il 5,21% a 4,294 euro, Pop Milano il 4,22% a 0,7835 euro, mentre Mps, alquanto volatile, è piatta a 0,75 euro dopo essersi spinta fino a 0,824.
Sull'M&A una schiarita potrebbe esserci nelle prossime settimane, una volta approvata la bad bank, con Bpm possibile protagonista.
"Il pallino è in mano alla Milano. Sarebbe disponibile a una operazione a tre, con le conseguenze in termini di governance che questa comporterebbe?", si chiede una delle fonti.
Il dossier con Banco Popolare è quello in fase più avanzata ma nelle scorse settimane Ubi ha rilanciato.
Secondo le fonti, inoltre, l'ipotesi ventilata dalla stampa di un nuovo piano Banco Popolare-Bpm con un coinvolgimento anche di Mps, non trova fondamento.
Sul fronte Mps, dopo le violente perdite che hanno fatto perdere quasi il 40% del valore di mercato dall'inizio dell'anno e con un titolo che quota 0,23 il suo book value, la banca viene vista come possibile preda anche da parte di istituti esteri.
Il gruppo spagnolo Santander ha smentito ogni interesse mentre indiscrezioni stampa parlano di un eventuale appetito di Bnp Paribas che non ha commentato anche se in passato ha smentito più volte un suo coinvolgimento.
(Andrea Mandalà, Paola Arosio)