ROMA (Reuters) - Altante 2, il fondo per l'acquisto delle sofferenze delle banche italiane finanziato da istituzioni pubbliche e private, punta a una dotazione di 4-5 miliardi di euro.
L'obiettivo, anticipato il mese scorso, viene confermato da una fonte vicina alla situazione a poche ore dall'attesa pubblicazione del piano di vendita di non performing loan da parte del Monte dei Paschi di Siena, che dovrebbe avvenire anche attraverso Atlante 2.
Oltre al trasferimento di parte della dotazione residua di Atlante 1 per 1,25 miliardi, dice un'altra fonte, Poste Italiane (MI:PST) ha promesso la propria adesione con 200 milioni. Banca Intesa (MI:ISP) e Unicredit (MI:CRDI) possono conferire la differenza tra quanto deliberato e quanto effettivamente conferito ad Atlante 1 (complessivi 300 milioni) e Generali (MI:GASI) 200 milioni.
Dalle Casse previdenziali, secondo quanto filtrato nei giorni scorsi, dovrebbero venire altri 500 milioni.
Il Tesoro dovrebbe apportare circa 500 milioni attraverso la controllata Società gestione attività (Sga) e la Cassa depositi e prestiti tra i 200 e i 250 milioni.
Escluso il fondo residuo di Atlante 1, le risorse nuove ammontano al momento a circa 2 miliardi.
Altre istituzioni che potrebbero partecipare, ma che ancora non hanno fatto conoscere la loro posizione, sono le banche estere che operano in Italia, fondi sovrani e assicurazioni.
Per Lorenzo Codogno, ex capo economista del Tesoro ed oggi a capo di LC Macro Advisors, alla fine Atlante 2 potrebbe raccogliere anche 5-6 miliardi o di più.
"Considerando una leva fino a 4 volte, il potenziale di fuoco del fondo arriverebbe a 20-24 miliardi", scrive Codogno nella sua newsletter.
La Banca centrale europea ha chiesto a Mps (MI:BMPS) di cedere 10 miliardi di sofferenze nette entro i prossimi due anni e mezzo.
(Giuseppe Fonte)